Studi internazionali basati su prove di efficacia indicano strumenti utili di per sé per l’educazione delle life skills e nei percorsi di peer education:

lavori a coppie e di gruppo Rispetto alla formazione frontale, la possibilità di approfondire una tematica, cercare in coppia o in gruppo una risposta a una domanda, permette ai partecipanti di sentirsi protagonisti del proprio apprendimento e stimola le risposte di creatività, pensiero critico e comunicazione efficace. In seguito al lavoro in coppia o di gruppo, entrambi i membri o un portavoce riportano a tutta la classe quanto emerso.

discussioni e confronti La discussione e il confronto guidato dal docente su un argomento di apprendimento stimola le risorse di creatività, pensiero critico, comunicazione efficace. E’ importante che il docente cerchi di coinvolgere tutti i membri del gruppo classe nella discussione.

brainstorming E’ una tecnica creativa per generare idee e suggestioni su un particolare argomento. Qualunque tema può essere esplorato mediante il brainstorming.

Può essere posta una domanda o un problema e ciascuno, nel gruppo, è chiamato a fornire una suggestione in termini molto semplici, idealmente con una parola o con un breve frase. Il brainstormig dà la possibilità a tutti di dare la propria idea senza valutazione o critiche. E’un modo per gli insegnanti per apprendere quanto gli studenti hanno capito di un determinato argomento. E’ anche un modo per ascoltare le idee di tutti in breve tempo.

role-playing E’ la messa in scena di una situazione raccontata in un testo o posta dal conduttore. Vengono assegnati i ruoli da interpretare e possono essere fornite anche delle indicazioni sul carattere dei personaggi o del vissuto rispetto alla situazione. Nel role-playing vari aspetti della realtà possono essere affrontati da diverse angolazioni e gli studenti possono mettere in gioco le life skills in quanto coinvolti in un personaggio di cui sperimentano le emozioni.

circle time Si tratta di uno strumento che facilita la comunicazione e la conoscenza reciproca, che aiuta a parlare dei propri problemi, facilita l’inclusione, fa emergere le competenze dei singoli alunni nel rispetto della diversità individuale, promuove un approccio problematico e democratico ai problemi, ovvero: stimola lo spirito critico. Nel circle time (chiamato anche“cerchio magico”)ci si posiziona tutti in cerchio; seduti per terra o sulle sedie, l’importante è che ci si possa guardare tutti negli occhi. L’insegnante svolge la funzione di facilitatore del processo. A turno, alunni e insegnanti potranno dire la loro su un determinato argomento, un fatto accaduto, una scelta da condividere, ecc.; può essere utile creare un piccolo rituale prima di prendere la parola .

cooperative learning Il Cooperative Learning è una modalità di apprendimento in cui gli studenti lavorano insieme in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi comuni, cercando di migliorare reciprocamente il loro apprendimento. Tale metodo si distingue sia dall’apprendimento competitivo che dall’apprendimento individualistico e, a differenza di questi, si presta ad essere applicato ad ogni compito, ad ogni materia, ad ogni curricolo.

È una modalità di apprendimento in gruppo caratterizzata da una forte interdipendenza positiva fra i membri. Questa condizione non si raggiunge né riunendo semplicemente i membri, né limitandosi a stimolarli alla cooperazione, né richiedendo loro di produrre insieme un qualche prodotto finale. Essa, invece, è frutto della capacità di strutturare in maniera adeguata il compito da assegnare al gruppo, di allestire i materiali necessari per l’apprendimento e di predisporre le attività per educare i membri ai comportamenti sociali richiesti per un’efficace cooperazione.

focus Group Il focus group è una tecnica qualitativa, utilizzata nella ricerca sociale, di rilevazione di dati relativi a informazioni, credenze, desideri, che si basa sulle informazioni che emergono da una discussione di gruppo su un tema o argomento che il ricercatore desidera indagare in profondità. Il numero dei partecipanti ad un focus group è contenuto (dai 6 ai 12).

Viene utilizzato nella Promozione della Salute in quanto dà ai partecipanti un ruolo attivo rispetto allo sviluppo di reti sociali e alla progettazione del benessere della comunità a cui appartengono (empowerment). Inoltre stimola la presa di posizione nei confronti di comportamenti salutari

ricerca-azione La ricerca azione vede la sua prima teorizzazione nei lavori dello psicologo sociale Kurt Levin. E’ un metodo di ricerca che comprende la sequenza di pianificazione dell’azione e verifica dei suoi possibili effetti.

Il termine“azione”non indica solamente un momento della sequenza sperimentale ma il coinvolgimento attivo del ricercatore e dei suoi colleghi nel campo sociale. In campo educativo la ricerca azione si sviluppa soprattutto come analisi della pratica educativa, finalizzata a introdurre cambiamenti migliorativi del benessere dell’insegnante e della classe. La ricerca azione è strategia di formazione in quanto impegna gli insegnanti in una riflessione sul proprio ruolo e sulle strategie messe in atto.

attivazioni corporee Le attivazioni corporee sono tutte quelle attivazioni che ci aiutano a sentire e ascoltare il nostro corpo in maniera consapevole. Molto spesso gli esseri umani si ricordano di possedere un corpo solo quando questo rimanda loro una qualche sensazione di malessere o di dolore.

In realtà, alla base dell’ autoconsapevolezza, ma anche della capacità di gestire le emozioni e lo stress è importante migliorare l’autoconsapevolezza corporea attraverso la presa di coscienza del mondo in cui respiriamo, ci muoviamo, ci posizioniamo nello spazio. Questa attività si rivela tanto più importante nel periodo della crescita, quando il corpo del bambino e dell’adolescente, coinvolto in un processo di continuo cambiamento, ha bisogno di essere ascoltato, compreso e accettato nelle sue trasformazioni e particolarità.