“Solo così costruiremo una terapia sartoriale intorno al paziente”.  Modello Aft al centro e spinta sulla digitalizzazione

 

Scritto da Paola Baroni

Ha preso servizio il primo giugno la dottoressa Elisabetta Alti nuovo direttore del Dipartimento di Medicina generale della Ausl Toscana centro.

Prima di lei, l’incarico era stato ricoperto da Emanuele Croppi, nominato nel 2019. Alti accoglie il nuovo incarico consapevole delle grandi sfide che attendono la Medicina generale, all’indomani di una pandemia che ha profondamente cambiato i modelli di cura anche sul territorio.

“Esprimo soddisfazione per la nomina della dott.ssa Alti – precisa il Direttore Generale della Azienda Usl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese – Apprezzo molto la professionalità, l’abnegazionLa dottoressa Elisabetta Altie e la visione che ha dimostrato in questi anni al fianco del precedente Direttore della Medicina generale, dott. Croppi. Stiamo consolidando una esperienza unica in Italia. La Medicina Generale è un pilastro portante del SST e l’attivazione di un Dipartimento a conduzione di un medico di famiglia sta permettendo di raggiungere obiettivi importanti per la cura della popolazione. Da un lato abbiamo la conoscenza del bisogno di salute del singolo cittadino, conosciuto dal proprio medico di famiglia, dall’altro l’Asl è demandata a realizzare i servizi socio-sanitari necessari. Auguro un proficuo lavoro alla dott.ssa Alti a cui assicuro piena collaborazione per la migliore valorizzazione delle progettualità future”.

Medico di famiglia Firenze, Alti è anche coordinatore Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale) di Gavinana a Firenze e vicepresidente dell’Ordine dei Medici. Da 10 anni riveste il ruolo di coordinatore Tirocinio di Formazione Specifica in Medicina, il tirocinio pratico per diventare medici di medicina generale.

Il Covid ci ha mostrato come la medicina generale organizzata in Aft sia stata un modello vincente, più capace di risposta in Toscana che in altre regioni – dichiara Alti – Dopo la pandemia l’obiettivo della Medicina generale è la riorganizzazione del territorio che deve essere incentrata su un lavoro di equipe, con il medico che non è più singolo ma è inserito in team multidisciplinare, con assistente e infermiere di studio. E’ il lavoro in team che può occuparsi anche del problema dei malati cronici, per costruire una terapia sartoriale intorno a quel tipo di paziente. E’ questa la sfida più grande da vincere”.

L’emergenza dovuta alla pandemia ha prodotto una trasformazione anche nell’organizzazione del lavoro del medico con il ricorso a soluzioni nuove.

La digitalizzazione – dice Alti - è l’altra grande sfida attuale della Medicina generale. E’ importante per il paziente, per il medico e per l’aspetto di sistema in quanto la condivisione dei dati, diventa utile per programmare gli interventi ed elaborare progetti per una zona specifica”.

Per digitalizzazione Alti intende l’aspetto strumentale, il teleconsulto o il fascicolo sanitario, ma anche la digitalizzazione come diagnostica. “Penso ai point of care – spiega Alti – a soluzioni tecnologiche, per esempio l’ecofast, che forniscono a medici e pazienti informazioni rapide e immediate in grado di soddisfare le richieste più attuali per un’assistenza che rimanga sul territorio. Anche nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza l’assistenza domiciliare è potenziata ma la domiciliarità si fa in team e con strumentazioni di primo livello”.

Sul ricambio della professione Alti parla di un gap generazionale dovuto al rapido pensionamento di tanti medici di medicina generale. Gli obiettivi del Dipartimento saranno portati avanti con i nuovi medici con i quali, sottolinea ancora “ci dobbiamo far trovare pronti e preparati a lavorare in team”. “La pandemia – conclude il neodirettore – ha accelerato la conoscenza di questi problemi e ha cercato di convogliare molte energie per risolverli. Ora occorre cavalcare questa energia che sta arrivando”.