Il 22 e il 25 novembre all’ospedale San Giuseppe di Empoli due incontri dedicati all’ascolto, alla riflessione collettiva e alla partecipazione
Scritto da Andrea Bazzoni, 18 novembre 2025
Empoli – Due appuntamenti all'ospedale San Giuseppe di Empoli per affermare con gesti concreti un "no" deciso alla violenza sulle donne. Il 22 e il 25 novembre, la struttura sanitaria sarà protagonista di due momenti diversi ma complementari: uno dedicato all'ascolto e al supporto psicologico, l'altro alla riflessione collettiva e alla partecipazione di operatori e cittadini.
L'iniziativa si inserisce nell'(H) Open Week organizzato dalla Fondazione Onda, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che coinvolge gli ospedali della AUSL Toscana Centro: Empoli, Bagno a Ripoli, Torregalli, Prato, Pistoia e Pescia.
A Empoli, la Direzione sanitaria del San Giuseppe, con la direttrice dottoressa Francesca Bellini, la dottoressa Loriana Meini direttore della struttura di Assistenza Infermieristica, e la dottoressa Giuditta Martelli, psicologa ospedaliera, ha organizzato due momenti distinti: il primo dedicato all'ascolto, il secondo alla consapevolezza.
Il 22 novembre, nella struttura di via Boccaccio, saranno offerte consulenze e colloqui psicologici gratuiti rivolti esclusivamente a chi non ha mai effettuato una visita. Le prenotazioni saranno possibili telefonando dalle 9 alle 13 (sino a venerdì 21) al numero 0571.705456. Un'occasione riservata, ma importante, per chi sente il bisogno di un primo confronto con un professionista.
Il 25 novembre, alle 14.30, la sala antistante il Centro Donna ospiterà una lettura a tema, momento conclusivo di un percorso iniziato il 7 novembre con "L'Albero delle Parole".
L'albero in legno, posto all'ingresso del Centro Donna, raccoglie i pensieri e le riflessioni di operatori, utenti e cittadini. Da quando è stato installato, si è progressivamente riempito di una “fioritura” di messaggi lasciati da tante persone che hanno voluto esprimere un pensiero contro la violenza sulle donne. Ogni parola appesa ai suoi rami rappresenta un segno di partecipazione, un invito a costruire una cultura del rispetto e della cura reciproca.
Durante la lettura del 25 novembre, saranno gli uomini i protagonisti. «Crediamo nel coraggio degli uomini che vogliono creare una narrazione diversa», spiega la dottoressa Francesca Bellini, direttrice sanitaria del San Giuseppe. Il gesto simbolico che chiuderà l'incontro – una fotografia di gruppo con messaggi antiviolenza scritti e mostrati dagli uomini presenti – vuole ribaltare il significato della forza maschile.
«Si tratta di un gesto semplice ma potente – conclude la direttrice del presidio ospedaliero – con il quale gli uomini scelgono di esserci, di esporsi e testimoniare che la vera forza non è nel dominio, ma nella responsabilità».
L'adesione dell'AUSL Toscana Centro alla campagna di Fondazione Onda mira a incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio, a chiedere aiuto e ad avvicinarsi alla rete dei servizi che offre protezione, percorsi assistenziali e sostegno psicologico.
«La violenza di genere non è solo una questione privata – afferma la dottoressa Loriana Meini – è un tema culturale, relazionale, umano e, come luogo di cura, sentiamo il dovere di curare anche la cultura del rispetto».
«Ancora oggi c'è una notevole quota di sommerso – afferma Giuditta Martelli, psicologa ospedaliera – ci sono tanti tipi di violenze, intra familiari o nelle relazioni strette che possono essere le più diffuse. Questa giornata vuole rappresentare un momento di prevenzione per dare, alle donne e alle vittime di violenza in generale, una informazione più ampia e sensibilizzare le cittadine e i cittadini su un fenomeno che è assieme un problema sociale complesso e diffuso».
I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, diffusi da Fondazione Onda, mostrano che una donna su tre nel mondo subisce una forma di violenza. Gli effetti sono profondi: isolamento, perdita di autonomia, difficoltà nel lavoro e nella cura dei figli. L'impatto psicologico e fisico è pesante e duraturo, con ricadute sul benessere mentale, sessuale e relazionale.
Le forme più diffuse di violenza sono spesso invisibili: abusi verbali, pregiudizi, stereotipi e relazioni tossiche colpiscono fino all'87% delle donne intervistate. Allo stesso tempo, emerge una distanza tra la volontà di reagire e la realtà: solo una persona su dieci denuncia o chiede aiuto alle forze dell'ordine, pur riconoscendo la gravità della situazione.
Le giornate organizzate al San Giuseppe vogliono dunque offrire spazi reali di ascolto e confronto, favorire la presa di coscienza collettiva e rafforzare la rete di supporto che parte dall'ospedale ma si estende al territorio. Un modo per dire che la cura passa anche dalle parole, dai gesti, e dal coraggio di non restare in silenzio.
Sulla violenza di genere e Codice rosa consulta anche:
AUSL Toscana centro:
Vittime di violenza e rete Codice Rosa
Regione Toscana: