La valutazione, il riconoscimento e quanto attiene ai percorsi sanitari e sociosanitari in tema di disabilità sono oggetto delle modifiche normative richieste dal PNRR. Il Governo, con la Legge Delega 227/21 ha avviato un complesso percorso di revisione, tuttora in divenire. Le modifiche normative introdotte non sono ancora divenute definitive ed ufficiali, ma è possibile evincere alcuni elementi del percorso di revisione e dell’iter legislativo che si concretizzerà nel 2024 e che prevede una successiva sperimentazione:
- L’importanza delle parole che sostituite dalle parole: «persona con disabilità»;
- Verranno modificate le procedure e le modalità di accertamento delle condizioni di disabilità di cui alla legge 104/92 con un rafforzamento di un approccio multidisciplinare e l’introduzione della cosiddetta “valutazione di base”, di competenza INPS, quale Ente con rinnovate funzioni e ruoli;
- Verrà prevista l’adozione da parte delle commissioni di competenza delle classificazioni internazionali della salute e disabilità (ICD – International Classification of Deseases - Classificazione internazionale delle Malattie, e ICF- International Classification of Functioning, Disability and Health – Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) quali strumenti omogenei per la valutazione di base delle condizioni di disabilità, accompagnata da una modifica complessa dei criteri di valutazione non solo medico-legale, ma anche di funzionamento personale e sociale;
- La valutazione di invalidità civile in precedenza collegata alla percentuale di riduzione della capacità lavorativa, verrà sostituita da quella delle performance e capacità individuali, delineandosi come una valutazione complessiva delle caratteristiche personali, delle compromissioni e necessità di sostegni;
- Il progetto di vita della persona con disabilità, redatto sulla base delle aspirazioni, competenze, capacità e desideri della persona di concerto con le commissioni UVMD territoriali (Unità di valutazione multidimensionale disabilità) prenderà il nome di “progetto di vita individualizzato, personale e di partecipazione”, sottolineando la centralità della persona ed il rispetto del diritto di autodeterminazione, connesso all’elaborazione del “budget di progetto” per la sua concretizzazione;
- Verranno mantenuti l’approccio e le valutazioni di integrazione sociosanitaria e di competenza delle UVMD territoriali, multidimensionali e multiprofessionali;
- È previsto, infine, l’istituzione di un Fondo Unico per la disabilità, con individuazione di fondi economici specifici, che verranno assegnati alle Regioni per la realizzazione di sperimentazioni, interventi e servizi.