Alla ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto, è importante valutare la possibilità dell’instaurarsi di una nuova gravidanza, che potrebbe realizzarsi alla prima ovulazione, quindi senza che la donna veda neppure ricomparire il flusso mestruale (il cosiddetto “capoparto”).
Se l’allattamento è esclusivamente al seno, senza alcun tipo di giunta e continuativo, cioè che copre anche le ore notturne, i livelli di prolattina rimangono costantemente e sufficientemente alti da inibire una nuova ovulazione: esso è di per sé una forma di contraccezione. Il naturale effetto anticoncezionale dell’allattamento al seno ha permesso da sempre un minimo distanziamento fra le gravidanze, si tratta però di un “metodo” abbastanza sicuro solo nelle prime settimane dopo il parto e con caratteristiche precise dell’allattamento.
La scelta di un metodo contraccettivo dopo il parto deve tenere conto di alcune variabili: il contraccettivo scelto, infatti, non deve influire sulla produzione di latte, non deve passare nel latte e arrivare al bambino, e la sua azione deve tenere conto che gli organi riproduttivi della donna, modificati dalla gravidanza, sono ancora in via di normalizzazione.
E’ importante quindi confrontarsi con un professionista che possa orientare nella scelta del metodo contraccettivo più adatto a ogni specifica esigenza.
Il personale del consultorio potrà consigliare, orientare e garantire l’accesso alla contraccezione gratuita che la Regione Toscana offre a tutte le donne per 12 mesi dopo il parto (Delibera N 1251 del 12-11-2018).