Appena nato il bambino viene asciugato, con dei teli caldi per ridurre la dispersione di calore. Poi l’ostetrica e/o il medico valutano il suo grado di vitalità assegnandogli un particolare punteggio che prende il nome di indice di Apgar.
In questi primi momenti, quando le condizioni cliniche del bambino lo permettono, si cerca di favorire il contatto pelle a pelle fra madre e bambino e rimandare le altre pratiche assistenziali, per non interferire in questa fase in cui il bambino è particolarmente predisposto a raccogliere segnali dall’ambiente esterno (la cosiddetta “fase sensibile” del neonato): in queste prime ore infatti (circa 2) si registrano i livelli massimi di alcuni ormoni che, prodotti nel corso del travaglio, permettono il miglior adattamento alla vita extrauterina. Il bambino risulta particolarmente vigile, lo sguardo è attento, la motricità è ricca e spontanea, mostra interesse alla suzione ed esplorazione del seno, si relaziona intensamente con la madre.