La maggioranza dei feti nel corso della gravidanza assumono spontaneamente la presentazione cefalica, cioè si posizionano con la testa verso il basso. Questa posizione risulta infatti la più vantaggiosa al momento del parto. Alcuni bambini invece, per vari motivi, possono rimanere con la testa verso l’alto, presentando verso il canale del parto i piedi o il sederino (presentazione podalica). L’incidenza di bambini podalici a termine è di circa il 4%.
Questa situazione non è di per sé patologica (si tratta di bambini perfettamente sani) ma costituisce un’indicazione al Taglio Cesareo per l’espletamento del parto.
Non ci sono dubbi sulla necessità di esecuzione del taglio cesario in caso di feto podalico, ma ancora troppo raramente si parla della possibilità di stimolazione della versione fetale in gravidanza, in modo da ottenere un bambino in posizione cefalica prima dell’inizio del travaglio: le tecniche per favorire il rivolgimento del feto podalico rappresentano una metodica per il contenimento dei cesarei, oltre che un modo per incrementare il grado di soddisfazione materna.
La letteratura scientifica a disposizione riporta diversi interventi sperimentati in gravidanza: quelli che mostrano risultati più incoraggianti sono la moxibustione e la versione cefalica per manovre esterne.
Sono entrambe procedure non invasive, non dolorose e non pericolose.
In occasione della terza ecografia di protocollo (intorno alla 30° settimana di gestazione) le gravide con persistenza del feto podalico (o in posizione trasversa – comunque posizioni non compatibili con il parto vaginale) possono richiedere di accedere ai servizi per la stimolazione del rivolgimento del feto.