Scritto da Elena Cinelli
Recentemente è stato eseguito un delicato intervento di endoscopia operativa, presso il reparto di gastroenterologia di Empoli, diretto dal dottor Ottaviano Tarantino. Si tratta di una dissezione sottomucosa, una tecnica endoscopica avanzata, in un paziente affetto da due carcinomi dello stomaco. Dopo l’intervento (durato circa 2 ore) il paziente è stato tenuto in osservazione per 24 ore e una volta dimesso ha potuto riprendere dopo pochi giorni la sua regolare attività.
Questo tipo di procedura operativa, di notevole complessità, permette l’asportazione per via endoscopica di lesioni preneoplastiche e/o neoplastiche in fase precoce, anche di grosse dimensioni, del tubo digerente tramite l’uso di un microbisturi. Tale accessorio viene fatto passare attraverso il canale operativo dell’endoscopio e fuoriesce sulla punta dello strumento stesso. In questo modo è possibile incidere la mucosa sana intorno alla lesione fino ad ottenere l’esposizione della sottomucosa che successivamente viene resecata fino ad ottenere l’asportazione di tutta la zona interessata dal processo neoplastico. Questa procedura è possibile grazie alla iniezione nella sottomucosa di acqua in modo da determinare la formazione di un cuscinetto che permette di non danneggiare la parete muscolare del viscere (che deve rimanere integra).
L’alternativa alla dissezione sottomucosa è la chirurgia tradizionale con tutte le conseguenze e i rischi ad essa connessi. Questa metodica riduce i tempi di degenza, il dolore, la formazione di aderenze post operatorie, non ha nessun impatto estetico e non altera l’anatomia del viscere. Offre inoltre, dei vantaggi anche a livello diagnostico in quanto consente al patologo di esaminare la lesione intera, permettendo così una corretta analisi dei margini di resezione, della infiltrazione degli strati profondi e quindi un giudizio ragionevolmente certo sulla correttezza del trattamento.
E’ una tecnica già in uso da alcuni anni presso l’Ospedale San Giuseppe di Empoli e viene utilizzata per varie tipologie di lesioni, nella maggior parte dei casi per il trattamento delle lesioni preneoplastiche e/o neoplastiche in fase precoce, ma anche per l’asportazione di lesioni sottomucose o per l’asportazione di recidive di polipi benigni asportati con tecnica standard. Dal 2015 ad oggi sono stati effettuati oltre 50 interventi di questo tipo
Da circa 1 anno, a completamento di questo tipo di metodica, la gastroenterologia di Empoli utilizza anche una nuova tecnica di sutura endoscopica. Tramite un accessorio che viene applicato sulla punta dello strumento endoscopico è possibile dare punti chirurgici con ago e filo per via endoscopica. Con questa metodica è possibile chiudere il taglio creata dall’intervento di dissezione, riducendo al minimo le complicanze post intervento (ad esempio sanguinamento) oltre a consentire una migliore ripresa post intervento.
La tecnica della sutura nasce in chirurgia bariatrica per ridurre il volume dello stomaco per via endoscopica ed è stata utilizzata per altri impieghi, tra cui: chiusure fistole della parete intestinale, ancoraggio di protesi rimovibili nel trattamento di stenosi benigne nell’esofago o per la chiusura di perforazioni della parete muscolare che si possono creare come complicanza di una manovra diagnostica od operativa a livello intestinale.
Al momento a Empoli sono già stati trattati 5 pazienti con questa metodica, con risultati eccellenti.
"L’endoscopia diagnostica ed operativa ha fatto passi da gigante negli ultimi 20 anni. L’evoluzione tecnologica della componente elettronica degli strumenti ha consentito di avere a disposizione endoscopi sempre più performanti in grado di farci rilevare lesioni neoplastiche anche in fase estremamente precoce. Questo ha comportato parallelamente un affinamento e una evoluzione delle strumentazioni e delle tecniche operative che ha consentito alla endoscopia operativa di sostituirsi in molti casi alla chirurgia.
Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale un livello organizzativo estremamente elevato che consente di eseguire un esame diagnostico in accordo con i più elevati standard qualitativi . A questo proposito volevo sottolineare che la nostra struttura è una delle poche strutture in Toscana ed in Italia ad aver ottenuto nel 2017 Il certificato di accreditamento della SIED (Società Italiana di Endoscopia Digestiva), certificato che è stato rinnovato dopo le adeguate verifiche nel 2020.
Questo risultato è stato ottenuto soltanto grazie al fatto che oltre ad avere una “struttura logistica” adeguata abbiamo un personale medico, infermieristico e ausiliario estremamente motivato e preparato ed è a loro che rivolgo il mio ringraziamento per l’impegno che hanno messo in questi anni per il raggiungimento di questi obiettivi- sottolinea il dottor Tarantino."