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Rete ictus: attività continua, interventi tempestivi e standard di assistenza elevati in otto ospedali dell’Azienda sanitaria con la Stroke System

Nel 2020 sono stati 2.516 i pazienti che hanno ricevuto trattamenti  in fase acuta 

Scritto da Vania Vannucchi   

La Stroke System, rete ospedaliera assistenziale per la cura delll’ictus,

diretta dal dottor Pasquale Palumbo ha mantenuto un’attività continua ed efficace registrando standard di assistenza elevati anche nel corso di quest’anno particolarmente difficile ed impegnativo nell’organizzazione dei presidi ospedalieri per l’emergenza pandemica. Il lavoro in rete che si contraddistingue per l’integrazione multidisciplinare e capacità gestionale ha ottenuto risultati molto soddisfacenti nella cura in fase acuta di questa patologia, sempre con l’obiettivo di migliorare il percorso clinico ed assistenziale dei pazienti colpiti da ictus.

Il gruppo multiprofessionale/multidisciplinare coinvolto nella rete assistenziale svolge un ruolo cruciale ed ha permesso la condivisione di percorsi sia formativi che clinico assistenziali ottimizzando i tempi di intervento in otto ospedali dell’Azienda Sanitaria (Santo Stefano di Prato, San Jacopo di Pistoia, S.S. Cosma e Damiano di Pescia, San Giuseppe di Empoli, ospedale del Mugello, San Giovanni di Dio di Firenze, Santa Maria Annunziata di Firenze, Santa Maria Nuova di Firenze). Gli esperti delle Stroke team di ciascun ospedale sono in  costante contatto ed in tempo reale attraverso il web per confrontarsi, discutere casi,  problematiche e proporre nuovi progetti.  

La Stroke System aziendale lavora in collegamento ed in stretta sinergia con il gruppo Regionale e con le Associazioni nazionali ed internazionali ISA (Italian Stroke Association) ESO (European Stroke Association). Nei diversi ambiti territoriali sono attive collaborazioni ed iniziative comuni con ALICe (Associazione Lotta Ictus Cerebrale) in rappresentanza di pazienti, famiglie e cittadini.

“ Molto proficua è anche la collaborazione con l'Azienda Ospedaliera di Careggi - sottolinea Pasquale Palumbo - dove la Stroke Unit e la Neuroradiologia interventistica trattano giornalmente i pazienti in arrivo ed in partenza dai territori dell'Area vasta centro. E’ in atto anche uno sforzo per rendere le nostre tecnologie sempre più all’avanguardia e per accelerare i tempi di trattamento dei pazienti, elemento che incide in modo significativo sull'evoluzione dell'ictus.  Trattare prima e bene vuol dire risparmiare cervello e salute. A breve sarà operativa una procedura che accelera notevolmente il trasferimento delle immagini TAC dagli ospedali Aziendali verso Careggi in modo da annullare i tempi che potrebbero ritardare il trasferimento dei pazienti. “

I dati forniti dall’Agenzia regionale di sanità (Ars) documentano che i casi di ictus che ogni anno vengono ricoverati in ospedali della Toscana sono circa 8000 e di questi, 2.516 sono stati trattati nel corso del 2020 in presidi dell’ASL Toscana Centro dove si registra una percentuale di 59.2% di pazienti che arrivano in Pronto Soccorso condotti dal 118 in linea con la media regionale  di 62.1%.

Circa il 13% dei 1.717 casi di ictus ischemici sono stati sottoposti a trombolisi, l’1,5% ricoverati in RSA ed il 5% in una struttura riabilitativa.

La mortalità dell’ictus ischemico a 30 giorni  è il 10.3 % e a 90 giorni il 15.6% è in linea con la media regionale (rispettivamente del 10,7 % e 16,5%).I dati dimostrano una riduzione di mortalità e disabilità e determinano una ricaduta favorevole sui costi sanitari e sociali.

Dal 2019, anno di istituzione della rete ictus ospedaliera  Aziendale, sono stati numerosi i riconoscimenti, premiazioni ed attestazioni  di merito ricevute  da parte di un organismo internazionale indipendente (Angels Initiative - Global Stroke Hospitals), con il quale è continua la collaborazione per la formazione degli operatori oltre che per il monitoraggio dei risultati. Proprio nelle ultime settimane si sono svolte due Conferenze di aggiornamento e di approfondimento alle quali hanno preso parte 183 professionisti.

Questi prestigiosi riconoscimenti internazionali ed i programmi di formazione – aggiunge Palumbo - sono le ulteriori dimostrazioni che la rete ictus degli otto ospedali della nostra azienda funziona bene e riceve attestazioni di merito. La nostra forza è lavorare in rete come una grande squadra che considera allo stesso livello gli ospedali che per complessità, dimensioni o posizione geografica, presentano qualche problema in più. Dobbiamo quindi impegnarci tutti per garantire a tutti i pazienti che accedono ai diversi ospedali le stesse opportunità di cura.”

L’ictus rappresenta la principale causa di disabilità permanente, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione (dopo le malattie cardiovascolari ed i  tumori). L’80% dei casi incidenti di ictus ogni anno in Toscana sono ischemici ed i restanti emorragici.

E’ sempre bene attenersi alle raccomandazioni degli specialisti per ridurre il rischio di ictus: è fondamentale la prevenzione, migliorare gli stili di vita attraverso l'astensione dal fumo di sigaretta, la pratica di attività fisica moderata ed una dieta corretta con astensione dagli alcoolici. E’ consentito  mezzo  bicchiere di vino ai pasti. Possono contribuire alla prevenzione anche un attento controllo dei fattori di rischio modificabili come ipertensione, diabete, dislipidemie (livelli elevati di lipidi), cardiopatie e placche carotidee.