Parto cesareo dolce, in sala la mamma potrà farsi accompagnare da una persona di fiducia. Il Dipartimento decide di estendere l’umanizzazione dell’evento ai sei punti nascita. L’Annunziata inclusiva da oltre dieci anni
Scritto da Paola Baroni, martedì 17 settembre 2024
E’ ampliata ai vari punti nascita della Asl Toscana centro la possibilità di consentire la presenza della persona di fiducia della gestante in sala cesareo, similmente a quanto già avviene per il parto spontaneo e soprattutto come peraltro viene già attuato presso l’ospedale Santa Maria Annunziata da molti anni. Nel mondo anglosassone questa possibilità del cosiddetto taglio cesareo dolce, prende il nome di "family-friendly", nel tentativo generalizzato oramai a livello mondiale, di favorire la sempre maggiore umanizzazione dell'evento parto.
L’istanza di uniformare la pratica nei 6 punti nascita della Asl Toscana centro, è stata affrontata dal Dipartimento Materno Infantile su richiesta dei sanitari dell’Ostetricia del Santa Maria Annunziata, dove tale pratica è divenuta consuetudinaria a seguito di una procedura messa a punto localmente nel 2012. Il direttore del Dipartimento, Alberto Mattei, ha accolto positivamente la possibilità di attuare questa ulteriore evoluzione in materia di inclusività e umanizzazione dell’evento nascita. Pertanto medici ginecologi, anestesisti e ostetriche in servizio presso i singoli punti nascita aziendali, potranno mettere a punto le idonee istruzioni operative, valutati il possibile interesse dell’utenza e l’assenza di controindicazioni sia organizzative sia logistiche.
Ma c’è di più rispetto alla posizione dipartimentale nei confronti del parto cesareo dolce. Oltre alla presenza della persona di fiducia in sala operatoria al momento del taglio cesareo programmato, il dipartimento Materno Infantile ha preso in considerazione anche l’ipotesi di ampliare il novero delle possibilità anche ad alcune situazioni di urgenza. Così come del resto lo prevedono vari programmi di promozione dell’umanizzazione dell’evento nascita, anche per via chirurgica, che stanno trovando crescente diffusione a livello internazionale (“familyfriendly cesarean section”, o “gentle cesarean section” del mondo anglosassone).
“L’intervento del Dipartimento – sottolinea il dott. Mattei - nasce dalla volontà di uniformare realtà che oggi non sono più separate ma punti nascita della stessa Azienda. Naturalmente il taglio cesareo dolce si associa alla volontà di una maggiore partecipazione all’evento nascita da parte della madre e della persona di fiducia da lei scelta per favorire positivamente il modo in cui l’esperienza nascita sarà vissuta e ricordata con tutti i benefici per la madre e il neonato anche in caso di taglio cesareo”.
Saranno pertanto messi in atto una serie di accorgimenti mirati che porteranno in sala operatoria alcuni elementi più tipicamente riscontrabili in una normale sala travaglio-parto: il supporto continuo e partecipazione alla nascita della persona di fiducia scelta; l’estrazione più lenta e dolce del neonato, più simile al normale meccanismo del parto vaginale; il contatto pelle a pelle in sala operatoria; la posizione meno restrittiva con un braccio della neomamma non bloccato in modo da consentirle di tenere il neonato, con il supporto della persona di fiducia e degli operatori presenti e se il neonato sta bene, si può attendere almeno un minuto prima del clampaggio del cordone ombelicale.
Naturalmente il taglio cesareo rimane un intervento chirurgico maggiore nel quale devono poter essere rispettati tutti gli elementi di sicurezza. Il parto cesareo dolce quindi non potrà essere attuato se ci sono casi in cui c’è preoccupazione sullo stato di salute del bambino, qualora si renda necessaria l’anestesia generale o comunque una sedazione aggiuntiva rispetto all’anestesia periferica, se sono prevedibili o sopraggiungono, complicanze chirurgiche, anestesiologiche o neonatologiche.