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Prato: CdS Centro-est collaborazione tra Salute Mentale e Medici di Famiglia. Bezzini: esperienza che anticipa il nuovo modello di assistenza territoriale”

Nella Casa della Salute di Prato Centro-est la collaborazione tra  Salute Mentale e Medici di Famiglia prende in carico i pazienti, anche urgenti: così si garantisce la continuità assistenziale e si evitano gli accessi al Pronto Soccorso

Scritto da Daniela Ponticelli, 14 luglio 2025 

Prato   – Nella Casa della Salute di Prato Centro-est la collaborazione tra il Servizio di Salute Mentale e i Medici di Famiglia garantisce la presa in carico dei pazienti, anche con risposte di cura il più possibile tempestive rispetto a situazioni cliniche emergenti. In tal modo, si garantisce la continuità assistenziale e si evitano gli accessi al Pronto Soccorso. E' una collaborazione che ha preso vita fin dall'apertura della CdS, nel 2020; un'esperienza portata avanti con l'attività ambulatoriale e anche domiciliare svolta da un équipe multiprofessionale (psichiatra, psicologo e infermiera della salute mentale) in sinergia con la Medicina Generale.

“Quella di Prato è un’esperienza che anticipa il lavoro che stiamo facendo con il nuovo modello di assistenza territoriale; sarà un riferimento per integrare la salute mentale con le cure primarie nel resto della Toscana – commenta l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini che sottolinea: “la salute mentale è un ambito che richiede grande attenzione e una programmazione adeguata dei servizi sempre più integrata, dal carattere multidisciplinare e multiprofessionale. Stiamo facendo un lavoro importante insieme agli uffici, alle Asl e ai professionisti, che ringrazio, con l’obiettivo di offrire risposte sempre migliori e in linea con i bisogni delle persone”.

Il progetto, per il momento il primo del genere, ha diversi punti di forza e tutti volti a rafforzare e migliorare la qualità della risposta alla domanda di cura del paziente: permette di programmare e gestire le prime visite multiprofessionali e l'attività territoriale, anche in modo da valutare la gravità e l'urgenza delle situazioni segnalate dai MMG;di orientare i MMG rispetto al Servizio di Salute Mentale e a quello per le Dipendenze, in modo che possa offrire indicazioni precise e utili ai loro assistiti; di facilitare la continuità assistenziale dei pazienti dei MMG nel passaggio fra la minore e la maggiore età, nel caso di necessità di cura legate alla salute mentale; di offrire consulenze ai MMG rispetto alle problematiche di salute mentale dei loro assistiti (valutazioni diagnostiche, prescrizioni psicofarmacologiche, triage delle urgenze).

"La presenza dell'équipe multiprofessionale all'interno della CdS - spiega il dottor Giuseppe Cardamone, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale- costituisce lo strumento per la conoscenza clinica delle persone segnalate dai Medici di Medicina Generale (prima visita multidisciplinare) e della eventuale e successiva presa in carico.L'incontro di valutazione inizialeavviene secondo una metodologia multidisciplinare che prevede la presenza dell'equipe del Servizio di Salute mentale (CSM), eventualmente affiancati dal MMG dell'assistito. Lo scopo è la massima personalizzazione della risposta di cura sulla base di una lettura plurima e differenziata della problematica presentata: psichiatrica, psicologica e assistenziale. Al primo incontro consulenziale - prosegue Cardamone - la persona può essere accompagnata anche da familiari o da altri, ritenuti comunque utili alla comprensione della sua problematica e alla formulazione di un progetto di cura. Al termine della prima visita, l'equipe del CSM provvede ad informare il MMG, riportando la valutazione specialistica effettuata e le terapie prescritte o indicate".

La prima visita multidisciplinare è concordata dai MMG con l'infermiera Alba Calmari in funzione della lista di accesso della CdS e delle eventuali urgenze rilevate. In quest'ultimo caso l'agenda è aggiustata in funzione delle necessità emergenti.L'attività territoriale è costituita essenzialmente da visite domiciliari effettuate dall'equipe del CSM nei casi in cui se ne valuti la necessita, a seguito di un confronto con il MMG. Le visite domiciliari hanno l'obiettivo di rispondere all'impossibilità, l'incapacità o il rifiuto delle persone di recarsi presso il CSM o presso la stessa Casa della Salute. Le visite domiciliari hanno cercato di rispondere a un bisogno derivante da impedimenti dei pazienti, sia di natura fisica che psichica e rappresentato anche lo strumento per cercare di avviare o di riprendere una relazione terapeutica soddisfacente. A tal fine, di particolare utilità è stata la collaborazione con i MMG, realizzatasi attraverso un'azione di mediazione di questi ultimi rispetto all'equipe del CSM, ovvero tramite un suo diretto affiancamento.
Nell’anno 2024 sono state effettuate 30 prime visite presso la CdS. A partire dal mese di gennaio 2025  ad ora le prime viste sono state 16  con una media di 5 controlli al giorno. La previsione entro la pausa estiva del mese di agosto è quella di arrivare a 21 prime visite totali (trend in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024).