Scritto da Vania Vannucchi
Affiancare agli interventi di vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro azioni di sensibilizzazione ed attività formative rivolte ai datori di lavoro ed ai lavoratori stranieri attraverso il coinvolgimento delle Parti sociali.
E’ quanto stabilito nella convenzione firmata questa mattina, lunedì 20 gennaio, presso l’ex Misericordia e Dolce di Prato, dall’Azienda Usl Toscana Centro e dalle Parti sociali: CNA Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato, Confesercenti Prato, Confindustria Toscana nord Lucca Pistoia Prato, Palazzo delle professioni srl, Camera del lavoro CGIL Prato, UST Cisl Firenze Prato, Unione Regionale Toscana UIL Firenze e PIN Scrl Servizi didattici e scientifici per l’università di Firenze e Prato. “Un documento importante che rappresenta un ulteriore passo in avanti – spiega Renzo Berti, direttore del Dipartimento della Prevenzione dell’ASL. La Regione Toscana infatti, nell’ambito del Piano Lavoro Sicuro ha dato indicazioni all’Azienda Sanitaria di effettuare interventi formativi/informativi proprio per contribuire al consolidamento dei miglioramenti nella gestione della sicurezza ottenuti con il Piano. L’intento è quello di tendere sempre più all’interiorizzazione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e della legalità attraverso la formazione rivolta a tutti i soggetti che fanno parte della rete di prevenzione. Siamo partiti dal territorio pratese ma il progetto potrà essere ripreso e sviluppato anche negli altri territori”.
L’obiettivo della convenzione è infatti quello di instaurare un rapporto di collaborazione per progettare e realizzare attività di formazione in materia di sicurezza sul lavoro da svolgere nell’ambito territoriale pratese per la promozione della cultura della sicurezza e della legalità nei diversi comparti, in particolare per quelli considerati a maggior rischio, il comparto tessile e quello dell’abbigliamento.
Il Dipartimento della Prevenzione dell’AUSl Tc in collaborazione con il Polo Regionale per la formazione alla sicurezza (SAFE) ha predisposto un Piano formativo coinvolgendo le Parti sociali. Sono state definite iniziative congiunte che riguardano la sensibilizzazione e la presa di coscienza dei diritti in ambito sanitario e lavorativo dei lavoratori stranieri e dei doveri dei titolari delle attività a cui i soggetti sono impiegati.
I percorsi formativi previsti nel progetto sono articolati in tre settori: il comparto dell’abbigliamento, il comparto tessile e assimilati (tintorie, rifinizioni, stamperie, gruccifici ecc..) ed un ambito trasversale che riguarda la legalità e la cultura d’impresa. Per ogni corso formativo sono previste più edizioni. Gli argomenti presentati riguardano la valutazione dei rischi e l’informazione dei lavoratori, i requisiti degli ambienti di lavoro, la sicurezza delle macchine e dei carrelli elevatori, i rischi per la salute del lavoratore, i diritti dei lavoratori e gli obblighi del datore di lavoro.
Piano lavoro sicuro: i risultati
(fonte Regione Toscana)
Il Piano Lavoro Sicuro fu varato sul territorio della Asl Toscana centro in seguito all'incendio del 1° dicembre 2013 in una impresa a conduzione cinese del macrolotto di Prato, in cui persero la vita sette lavoratori, e prorogato poi fino al 31 dicembre 2020.
Un lungo percorso che ha portato a più di 13.000 imprese ispezionate ed è stato contrassegnato da un progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza: le imprese in regola sotto questo profilo sono passate dal 15,9% iniziale ad una media nel 2019 pari al 64%.
Nella terza fase, avviata in aprile 2019 e che si concluderà a fine 2020, sono state sin qui controllate 1.343 imprese, un dato superiore a quello programmato, registrando una riduzione delle notizie di reato (24% dei sopralluoghi rispetto al 54,8% della fase 1) e si è confermata la propensione all'ottemperanza alle prescrizioni e al pagamento delle sanzioni.
Dati positivi a cui si aggiungono quelli relativi al significativo decremento della presenza di dormitori abusivi all’interno dei luoghi di lavoro (-68%) e degli impianti elettrici fatiscenti (-80,1%), tant’è che la percentuale dei sequestri è crollata del 93%.