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Comunicati stampa - Anno 2020

Ricoveri fuori reparto? Non al San Jacopo. Meno “appoggi” dei pazienti medici in area chirurgica

Scritto da Daniela Ponticelli

Un’agenda per i ricoveri programmati, dimissioni dei pazienti al mattino e nei giorni festivi e aumento dell’attività residenziale

territoriale, sono alcune delle azioni intraprese dalla direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Pistoia, diretta dalla dottoressa Lucilla Di Renzo, per la riduzione dei cosiddetti “appoggi” in chirurgia dei pazienti destinati all’area medica.
Nel 2019 i pazienti ricoverati “fuori reparto” sono stati 245 contro i 687 dell’anno precedente.
La dottoressa Grazia Panigada, direttoredell’area medica aziendale, spiega com’è stato possibile risolvere questa problematica: “quello del San Jacopo è il miglior dato dell’Azienda ottenuto tramite una serie di interventi e tra questi: l’aumento di 8 posti letto di area medica (nuovo setting D) prevalentemente destinati ai pazienti provenienti dal percorso di emergenza e urgenza, raggiunto con un riequilibrio tra i posti letto medici e chirurgici; la condivisione delle agende dei ricoveri programmati tra le diverse specialistiche mediche; il briefing giornaliero in pronto soccorso tra il direttore Andrea Cai e i direttori delle Specialistiche Mediche (Massimo Giusti, Gabriele Nenci, Marco Comeglio, Gino Volpi, Alessandro Natali; Carlo Adriano Biagini, Massimo di Pietro), la Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero, la Direzione Infermieristica, l'Acot (Agenzia di Continuità Ospedale e Territorio) e il Bed Manager, per programmare le dimissioni giornaliere e contemporaneamente assegnare il posto letto ai pazienti in attesa con patologie afferenti all’area medica; il maggiore filtro dei pazienti da parte del personale del pronto soccorso; le dimissioni dei pazienti sette giorni su sette; la diminuzione della degenza media che è passata da otto a sette giorni a fronte dell’aumento dei ricoveri (circa 21 al giorno) e l’aumento dei ricoveri (549) in strutture residenziali territoriali (le cure intermedie) per i pazienti più fragili”.

In particolare l’incremento dei posti letto di area medica è stato ottenuto attraverso una diversa modulazione (attuata da un paio di anni) del day surgery e poi dei posti letto destinati alla gastroenterologia: i nuovi posti letto sono attribuiti alla Medicina Interna diretta dal dottor Giusti e contestualmente è stata realizzata una II° Medicina.

A tutte queste azioni si aggiunge quella svolta da Francesco Piemonte che svolge l’importante ruolo di Bed Manager: la figura di riferimento nella pianificazione della logistica dei letti, dall’ingresso al pronto soccorso ai ricoveri nei reparti, a cui tutti si affidano soprattutto nelle emergenze, ad esempio quelle legate al picco influenzale. A questo va naturalmente sottolineato l’impegno quotidiano dei Coordinatori Infermieristici e del personale infermieristico ed OSS dei setting interessati, al fine di garantire tutte quelle attività che permettono dimissioni e ricoveri nei tempi programmati.

Fondamentale per ottenere i risultati raggiunti oltre che per garantire una migliore gestione dei pazienti in appoggio e stata l’assegnazione del tutoraggio ad un unico Team Medico afferente alla Medicina Interna 2 diretta dal dottor Nenci, con il compito di seguire da un punto di vista clinico i pazienti collocati in aree assistenziali diverse da quella medica.

Rispetto a questa complessa organizzazione il dottor Giancarlo Landini, direttore del dipartimento specialistiche mediche, ha aggiunto: “ ci eravamo impegnati a ricoverare i malati nei posti letto più appropriati riducendo il rischio clinico ed ottimizzando la degenza media al fine di avere meno attese al pronto soccorso e maggior efficacia nelle cure. La nuova organizzazione è fortemente sostenuta anche dal Day Service, diretto dal dottor Franco Cipollini, dove i pazienti possono eseguire, in solo giorno o in poche ore, e senza il disagio del ricovero, indagini diagnostiche, terapie e visite programmate. Ora– ha annunciato Landini- il passo successivo sarà l'apertura, a breve, di un’area medica ad alta intensità assistenziale dotata di tecnologie e informatizzazione”.