Scritto da Paola Baroni
Firenze – E’ tornata per un nuovo intervento nello stesso reparto di ortopedia e traumatologia dell’ospedale San Giovanni di Dio dove era già stata operata nel 2018 per una frattura al femore. Niente di particolare non fosse che la signora ha oltrepassato la soglia del secolo di vita e con i sui 105 anni si è sottoposta a due interventi in poco più che due anni. Questa volta la frattura al femore era alla gamba destra e la signora è stata operata sabato scorso, nel giro di circa 24 ore dall’evento traumatico.
L’intervento è andato bene per la soddisfazione dei medici e degli operatori sanitari del reparto di traumatologia e ortopedia del San Giovanni di Dio, diretto da Ferdinando Del Prete, che è parte del dipartimento aziendale specialistiche chirurgiche diretto da Stefano Michelagnoli. “Le tecniche che vengono utilizzate nel nostro reparto – ha detto Del Prete – permettono di mettere in piedi precocemente i pazienti dopo l’intervento. Considerata la paziente anziana e il fatto che abbia già subito due interventi, con la signora ci prenderemo un po’ più di tempo”.
La paziente è sempre rimasta lucida e cosciente e dopo l’operazione ha ripreso a colloquiare normalmente. Quando è stata ricoverata ha riconosciuto gli ambienti di due anni prima. Ora è in reparto, è serena e con l’aiuto dei medici e degli infermieri si appresta a riprendere a camminare. Già dopo il primo intervento, la signora è tornata alla sua vita da ultracentenaria. A casa l’aspettano i familiari che l’aiuteranno nella fisioterapia e nel necessario percorso di riabilitazione per tornare a deambulare.
Per gli interventi al femore nei pazienti cosiddetti fragili, il reparto di traumatologia e ortopedia del San Giovanni di Dio si avvale della collaborazione dei geriatri dell’Azienda sanitaria. Il reparto di ortopedia del San Giovanni di Dio è all’avanguardia per il trauma chirurgico, per praticare interventi con tecniche mininvasive e per aver sviluppato con gli anestesisti un miglioramento anche delle tecniche anestetiche che consentono di tornare a camminare in pazienti di età più giovane, anche solo dopo due-tre ore dall’intervento.