Scritto da Daniela Ponticelli
Durante l’emergenza sanitaria ha gestito per 67 giorni tutti gli interventi
anche al di fuori della regione Toscana e del territorio nazionale la Centrale Operativa Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario- CROSS e, sabato scorso, in occasione della presentazione del potenziamento del progetto “Pistoia Sicura” (Clicca Qui per il Comunicato) il dottor Piero Paolini direttore aziendale Area Emergenza Territoriale ha reso noti i dati dell’attività svolta.
Attivata dal Dipartimento di Protezione Civile lo scorso 4 marzo, la Cross, la cui sede operativa si trova all’interno della Centrale Operativa 118 Empoli-Pistoia,
ha lavorato incessantemente per mappare i posti letto in tutta Italia e organizzare i trasferimenti. In totale sono stati 116 i pazienti trasferiti, di cui 76 affetti da Covid e 40 non affetti da Covid. Le rilevazioni di posti letto nelle singole regioni e Provincie Autonome sono state 515 con l’invio dei relativi report per coordinare i trasferimenti e le destinazioni dei pazienti. Sono stati utilizzati tutti i mezzi di soccorso disponibili (dalle ambulanze, agli elicotteri agli aerei dell'aeronautica militare italiana e tedesca) compresi i mezzi messi a disposizione dal Volontariato.
Inoltre, con una specifica Ordinanza del Presidente della Giunta, presso il Coordinamento Regionale per le Maxiemergenze- CRM, che ha sede sempre a Pistoia, è stato attivato un tavolo di coordinamento con la presenza di tutte le Centrali Operative e del volontariato regionale che ha gestito in modo univoco la pandemia a livello dei soccorsi territoriali in raccordo con le strutture ospedaliere attraverso la redazione di procedure, linee di indirizzo e la formazione di tutto il personale.
Tale Coordinamento, che ha gestito tutte le fasi acute della pandemia, ha consentito una risposta ottimale alle innumerevoli richieste pervenute alle Centrali Operative (nel periodo acuto circa il doppio rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente) che si può riassumere in due dati significativi: l'aumento di soli due minuti di media dei tempi di intervento (tenendo conto del fatto che il personale doveva indossare i Dispositivi di Protezione Individuale – DPI) e del numero dei contagi del personale assolutamente non significativo e, per altro, non sempre riconducibili all'attività di soccorso.
Inoltre il CRM ha gestito e coordinato i trasferimenti di 82 pazienti tra le Terapie Intensive degli Ospedali toscani con l’utilizzo delle barelle di biocontenimento.
Sempre nei giorni della pandemia la CROSS/CRM è stata determinante anche nell’invio delle attrezzature diagnostiche e terapeutiche necessarie agli ospedali: dai ventilatori polmonari ai sistemi di monitoraggio, alle pompe di infusione agli aspiratori. Ha anche distribuito oltre 893.098 DPI (dispositivi di protezione individuale) a tutto il sistema 118 della Regione.
La CROSS/CRM ha, inoltre, gestito il montaggio e la manutenzione delle 52 Tende pre-triage collocate agli ingressi degli Ospedali.
Per due mesi ha anche coordinato il Posto Medico Avanzato (PMA) di II Livello presso il Porto di Piombino; la struttura medicalizzata (dotata di area triage e aree suddivide per il trattamento sanitario) era stata allestita in assistenza alla Nave Costa Diadema (con oltre mille persone a bordo) e per attivare i necessari trasferimenti verso gli ospedali (sono stati in tutto 16).
Medici, infermieri, operatori tecnici hanno lavorato nei giorni della pandemia senza sosta dedicandosi al sistema: tutto questo ha permesso di non avere criticità. Oltre al personale, che non si è risparmiato, l’immenso apporto è arrivato dal mondo del Volontariato; i volontari impiegati sono stati 23.800 ed hanno rappresentato un elemento portante nella gestione dei soccorsi.
In passato la CROSS di Pistoia (l’altra CROSS è a Torino) aveva gestito altri importanti eventi: il terremoto del centro Italia nell'ottobre 2016, la tragedia dell'hotel Rigopiano nel gennaio 2017, il terremoto di Ischia nell'agosto dello stesso anno, il crollo del ponte Morandi nell'agosto 2018, il terremo in Albania del 2019, che ha rappresentato il primo intervento al di fuori del territorio nazionale.