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Comunicati stampa - Anno 2020

"Centri diurni e residenze per disabili": l’Asl Centro, a fianco delle strutture, chiarisce la sua posizione

Scritto da Elena Cinelli

I Centri di riabilitazione e residenza sanitaria per disabili che svolgono servizi in diurno sono stati chiusi per circa tre mesi a seguito di specifici provvedimenti governativi durante il lockdown. In tale periodo queste strutture non hanno erogato servizi a favore dell’azienda sanitaria se non per un limitato numero di prestazioni a distanza dove è stato possibile.

Ciò ha comportato inevitabilmente una forte riduzione delle entrate dei centri di riabilitazione che, come molte altre strutture produttive del Paese, si sono ritrovate a dover continuare a pagare i costi delle proprie strutture con un contestuale drammatico abbattimento del fatturato.

Per fronteggiare questa situazione, il legislatore ha provveduto ad emanare una serie di specifiche norme, peraltro più volte rimaneggiate e non sempre del tutto chiare, al fine di prevedere un contributo straordinario da erogare al settore durante la sospensione delle attività (marzo-giugno). Tale contributo deve ristorare i c.d. “costi incomprimibili” e quelli sostenuti per il mantenimento della struttura nel periodo del lockdown.

L’azienda sanitaria ha provveduto quindi a stilare un elenco puntuale delle spese che, una volta rendicontate, saranno rimborsate alle strutture sanitarie. Quest’ultime chiedono però di integrare tale elenco anche con i costi relativi al personale, in quanto, secondo loro, si tratta di costi da considerarsi “incomprimibili”. In considerazione della eccezionalità e discrezionalità dell’argomento, e tenuto conto che le norme di riferimento non aiutano a trovare una risposta univoca, l’azienda sanitaria ha chiesto quindi chiarimenti agli uffici regionali competenti.

In ogni caso a fronte di tutto ciò l’Azienda Sanitaria Toscana Centro ha già riconosciuto quindi alle strutture eroganti il controvalore delle prestazioni erogate a distanza durante la chiusura nell’importo del 75% della relativa tariffa regionale. Tale percentuale risulta peraltro sufficientemente capiente per coprire tutti i costi che la struttura ha necessitato per la produzione dei relativi servizi.

L’Asl conferma il suo impegno a fianco delle strutture sanitarie in questione, consapevole del grande contributo messo a disposizione per soggetti fragili, considerando la rilevanza sociale, l’importanza ed il ruolo che tutti i professionisti del settore svolgono implementando e valorizzando il Servizio Sanitario.