ogni giorno in prima linea a sostegno di medici e infermieri
Scritto da Elena Cinelli
Sono oltre 2000 i tecnici sanitari dell’Ausl Toscana Centro, che durante questo periodo di pandemia hanno dovuto riorganizzare la propria attività per affrontare l’emergenza Covid, oltre a dover garantire continuità per altre necessità quotidiane. Si tratta di 19 specializzazioni che compongono il Dipartimento delle professioni tecnico sanitarie,
diretto dal dottor Renzo Ricci, in stretta collaborazione con il Direttore di Area funzionale la dottoressa Sandra Moretti: dai Tecnici di Laboratorio, di Radiologia, della Prevenzione ai profili della Riabilitazione con Fisioterapisti, Logopedisti, Educatori Professionali, Ortottisti, Podologi, i Tecnici della neuro e psicomotricità in età evolutiva e quelli della riabilitazione psichiatrica. Oltre a questi anche le Dietiste, gli Assistenti Sanitarie, i Tecnici di neurofisiopatologia, gli Audiometristi, gli Igienisti dentali e gli Odontotecnici sono parte del Dipartimento.
Recentemente è stata creata una Centrale Operativa COVID, presso la palazzina 34 di San Salvi, una cabina di regia, che permetterà al Dipartimento delle professioni tecnico sanitarie una gestione integrata dei Drive Through, della logistica dei trasporti, dell’approvvigionamento del materiale e della gestione delle richieste dematerializzate per i tamponi domiciliari e delle associazioni di volontariato territoriali.
L’emergenza sanitaria ha determinato una rapida trasformazione dei modelli organizzativi della maggior parte di questi professionisti. Gli Assistenti sanitari sono infatti impegnati in prima linea, nella gestione dell’offerta dei tamponi a domicilio, nelle RSA, Centri diurni, Centri di Accoglienza, negli Walk Through e Drive Through, oltre alla gestione delle inchieste epidemiologiche e delle vaccinazioni. Svolgono inoltre un ruolo centrale nella gestione della sorveglianza sanitaria e nella ricerca attiva dei contatti stretti, nella formazione ed il tutoraggio degli studenti delle professioni sanitarie nella Centrale Contact Tracing e nella centrale di Ascolto. I Tecnici della prevenzione, nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, svolgono invece un ruolo centrale nei servizi di prevenzione e protezione, nella formazione al corretto uso dei DPI, nella valutazione dei rischi nei nuovi reparti e/o attività, nel supporto al tracciamento dei contatti, alle attività delle USCA e nei sopralluoghi delle RSA. I Tecnici sanitari di laboratorio biomedico hanno invece riorganizzato i propri turni di lavoro per garantire una presenza h24 per l’analisi dei tamponi e garantire una rapida risposta. I Tecnici di radiologia, attraverso le varie metodiche di indagine radiologica, hanno permesso una più rapida ed efficace diagnosi della progressione della malattia. I Fisioterapisti con gli adeguati dispositivi e le tute di protezione individuale sono entrati sia nelle rianimazioni che nei domicili dei pazienti positivi per permetterne un miglior recupero attraverso la riabilitazione respiratoria. Infine le Dietiste hanno elaborato percorsi alimentari mirati al recupero del corretto assetto nutrizionale date le caratteristiche di questa nuova malattia.
“Tutte le professioni che appartengono a questo Dipartimento sono “scese in campo” in questa fase di pandemia. Molti di questi professionisti, infatti, hanno offerto le loro competenze per contribuire alla messa in sicurezza il sistema sanitario, per rimodulare l’offerta qualitativa e quantitativa delle attività erogate, per programmare il recupero delle attività sospese in modo tale da non lasciare senza risposta i bisogni di salute in atto o emersi durante il periodo pandemico. Vorrei evidenziare anche tutte le attività domiciliari che sono state implementate per dare continuità tra ospedali e territorio, per creare ulteriori agevolazioni all’utenza, in un’ottica di miglioramento del servizio, attraverso una più rapida ed efficace risposta. Tra queste l’innovazione del servizio di radiologia domiciliare, che permette di eseguire radiografie al letto del paziente senza spostarlo dal proprio domicilio; la fisioterapia domiciliare e le USCAR, per fronteggiare i bisogni riabilitativi dei pazienti; il servizio di dietetica, che ha elaborato un progetto di gestione nutrizionale a domicilio del paziente, negli alberghi sanitari e nelle RSA- sottolinea Ricci.”