Un lavoro frutto della collaborazione del gruppo multidisciplinare delle patologie toraciche del Santo Stefano
Scritto da Vania Vannucchi
Un riconoscimento importante nell’ambito della ricerca in campo oncologico frutto della collaborazione del gruppo multidisciplinare (GOM) delle patologie toraciche del Santo Stefano.
Uno studio pilota si è guadagnato la pubblicazione sulle pagine della rivista scientifica “Cancers”.
Si tratta di una ricerca sulla Metabolomica per la valutazione della risposta agli inibitori del checkpoint immunitario in pazienti con tumore ai polmoni non a piccole cellule. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori fra i cui nomi spicca il dottor Daniele Pozzessere responsabile del Gruppo Oncologico Multidisciplinare delle neoplasie polmonari dell’ospedale di Prato, della struttura di Oncologia diretta dal dottor Angelo Di Leo nell’ambito del Dipartimento aziendale diretto dalla dottoressa Luisa Fioretto.
La necessità della ricerca è nata dal fatto che l’immunoterapia rappresenta una efficace strategia oncologica ed è un trattamento che funziona in molti pazienti, ma in alcuni casi non è possibile prevedere quali possono rispondere positivamente alla terapia.
È proprio questa la chiave dello studio: la ricerca di un profilo metabolomico che sia predittivo della risposta al trattamento immunoterapico nei pazienti con tumore al polmone. In pratica si è cercato un “identikit” che permette di selezionare i pazienti che possono beneficiare della immunoterapia.
Acquisire questi elementi è di indubbio beneficio per un corretto inquadramento terapeutico.
La Metabolomica è la scienza che studia i prodotti che risultano dalle reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo, i metaboliti.
L'accesso a questa raffinata tecnologia è stata permessa grazie alla ormai pluriennale collaborazione con il Professor Claudio Luchinat dell'Università di Firenze, anche direttore del Consorzio Interuniversitario Risonanze Magnetiche di Metallo Proteine (CIRMMP) di Sesto Fiorentino che, con l'aiuto dei suoi ricercatori e di strumentazioni avanzate, ha consentito di analizzare i campioni ematici dei pazienti.
Quello pubblicato è solo uno studio pilota che ha fatto capire ai ricercatori che questa metodica è applicabile per il loro obiettivo. Sono già in corso studi di conferma su un campione più ampio di pazienti trattati con immunoterapia per la patologia polmonare.
I risultati conseguiti dallo studio dimostrano l’intensa e fattiva collaborazione di tutto il gruppo GOM delle patologie toraciche dell’ospedale di Prato che si è strutturato in modo da offrire ai pazienti un percorso completo: dalla diagnostica al trattamento sia medico che chirurgico.
I pazienti sono inseriti nel percorso diagnostico terapeutico, fin dall’esordio della patologia oncologica, che prevede di effettuare tutti gli step successivi in ospedale: diagnostica radiologica, medicina nucleare con esame PET, biopsia polmonare TC guidata, broncoscopia di primo livello e broncoscopia EBUS con il supporto della struttura di broncologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata.
Nell’ospedale di Prato è presente un laboratorio di biologia molecolare la cui responsabilità è affidata alla dottoressa Silvia Bessi che supporta l’oncologia e permette di offrire ai pazienti trattamenti personalizzati sulla base delle linee guida nazionali ed internazionali.
Grazie anche alla presenza della struttura di Chirurgia toracica del Santo Stefano, diretta dal dottor Flavio Montinaro il paziente può essere operato nell’ospedale pratese o a Careggi utilizzando, nei casi di maggior complessità, anche la chirurgia robotica grazie alla sinergia con la struttura di chirurgia toracica diretta dal professor Luca Voltolini.