Comunicati stampa - Anno 2021

San Jacopo: dallo scorso settembre un'unica seconda ondata con 1615 persone ricoverate

Nenci: "tutto l'ospedale e quindi anche le specialistiche chirurgiche, ci hanno aiutato per aiutare i pazienti; questo è risultato più gratificante"  
Nella foto medici e infermieri di fronte alla porta del reparto, tutti in divisa e con la mascherina. La foto esprime professionalitànoti

Scritto da Daniela Ponticelli

Dal marzo 2020 l'Ospedale San Jacopo è stato direttamente e profondamente coinvolto nella gestione della diagnosi e della cura dei pazienti ricoverati affetti da Covid-19, provenienti da tutta la Provincia pistoiese e da molte altre zone dell’area vasta centro. 

In ogni fase dell’epidemia la gestione dei pazienti è stata effettuata dal personale medico di Area Medica in particolare di Medicina interna, come numero, e da alcune Specialistiche di Area Medica (pneumologia, gastroenterologia, malattie infettive, diabetologia e geriatria ) con il supporto del personale chirurgico. 

"E' evidente - racconta il dottor Grabriele Nenci, coordinatore dell'Area Covi-19-  che tutto l'Ospedale e quindi tutte le altre specialistiche hanno contribuito al  risultato, ciascuna svolgendo ruoli anche molto diversi rispetto al solito, con una enorme capacita' di adattamento e grande  dedizione al lavoro, svolgendo sempre al meglio le proprie mansioni, anche in condizioni di reale criticità . Criticità legate a un numero elevato dei pazienti e alla necessita' continua  di adeguare i posti letto in base alle richieste del Pronto soccorso. In questo senso la Direzione Sanitaria ha svolto un ruolo fondamentale, quotidiano, capillare e sempre basato sul buon senso oltre che sui datai oggettivi.  

Le Specialistiche di Area Chirurgica hanno collaborato alla copertura dei turni pomeridiani in supporto al gruppo di area medica" .

Dichiara il dottor Giancarlo Landini, Direttore del dipartimento delle Specialistiche Mediche. "l'ospedale di Pistoia è stato oggettivamente una delle nostre strutture numericamente più impegnate e con una altissima  capacità reattiva nella gestione organizzativa .E ‘ stato fatto un grande lavoro di squadra  medici ed infermieri hanno lavorato in questo difficile frangente in maniera coordinata ottenendo degli ottimi risultati terapeutici. Pistoia può essere orgogliosa del suo ospedale“.

L’analisi dei dati, in particolare del numero dei ricoveri giornalieri, svela una non così netta separazione fra le varie fasi pandemiche in particolare quelle successive all’estate 2020: la cosiddetta seconda e terza ondata. 

Spiega il dottor Nenci: "a Pistoia, in pratica, si è avuta un’unica seconda ondata che è iniziata attorno al primo settembre 2020 – con una salita più lenta rispetto al marzo precedente – e che dura tutt’ora". 

Dal primo settembre 2020 al 18 aprile 2021 solo nel presidio ospedaliero di Pistoia sono state ricoverate 1615 persone nei setting adibiti presso in ospedale, le cinque “aree di isolamento”: B (in precedenza Area chirurgica B), C (ex Area medica C), D (ex Area medica D), WS (ex Week-Surgery), oltre alla Terapia intensiva, comprensiva anche di alcune parti delle sale chirurgiche. Rispetto alla prima fase della pandemia (marzo-agosto 2020) i 229 giorni della seconda fase (settembre 2020-aprile 2021) ha visto colpiti pazienti con età media decisamente più bassa, rispettivamente 70 e 54 anni, e di conseguenza con un numero di comorbidità inferiore. 

La gestione dei pazienti ha portato ad un utilizzo della ventilazione non invasiva (caschi Cpap e ossigenoterapia ad alti flussi) in percentuale variabile dal 25 al 45%  con conseguente rilevante aumento del carico di lavoro per il personale medico e infermieristico. 

Nelle giornate di picco al San Jacopo si è arrivati a dover gestire 100 - 120 pazienti di cui almeno un 30% sottoposti a ventilazione non invasiva per la grave compromissione  polmonare per polmonite interstiziale bilaterale da  Covid -19". 

Tutto questo è stato possibile solo per il notevole lavoro di equipe multidisciplinare con la condivisione dei percorsi e degli obiettivi. " 

"E questa credo sia stata la novita' piu' gratificante di un periodo cosi' faticosoAd oggi, purtroppo, - conclude Nenci- il numero dei degenti affetti dalle complicanze dell’infezione da Coronavirus-2019 resta sempre molto elevato, ma il personale medico e infermieristico continua la sua attività costante di lotta al virus con le modalità abituali come fin dai primi giorni della pandemia: serenamente, con metodo e professionalità e in modo determinato ed efficace. Questo è ciò che ci ha permesso di ottenere risultati importanti nella lotta alla pandemia".