Scritto da Daniela Ponticelli
E' una rappresentazione che non corrisponde alla realtà dei fatti quella descritta nell'articolo pubblicato in data odierna dal titolo "Parcheggiata per ore al Pronto Soccorso" e, comunque, l'Azienda Sanitaria, avvierà un'indagine interna per verificare la correttezza del percorso clinico assistenziale della signora Francesca Garozzo il quale, dai riscontri già effettuati sulle cartelle cliniche sembra risultare aderente, sia nella diagnosi che nelle terapie, alla situazione patologica acuta presentata dalla signora stessa al momento del suo arrivo in Pronto Soccorso. Alla signora è stato attribuito un codice di entrata 3 (ex codice verde) e durante le ore in cui la signora medesima lamenta di essere stata "parcheggiata" sono stati avviati gli esami di laboratorio e quelli strumentali relativamente all'iter diagnostico previsto per la problematica sanitaria presentata (dall'elettrocardiogramma alla Tc, nonché consulenze specialistiche), oltre alla rivalutazioni cliniche effettuate nell’intero arco temporale di permanenza da parte del personale sanitario. A tal proposito si precisa che nel giorno (11 agosto) e nelle ore in questione erano presenti in Pronto Soccorso sono stati "triagiati" ben 37 pazienti a cui si sommano i pazienti già in visita nelle ore precedenti e quelli in attesa di ricovero. Si precisa poi che durante il tempo trascorso in pronto soccorso, nell'attesa dell'eventuale ricovero, i pazienti sono presi in carico dal personale medico e infermieristico: in particolare il PS di Pescia vanta un'attesa temporale per il ricovero tra le più basse a livello aziendale e regionale in ragione di un'efficiente organizzazione operata dallo stesso personale. Pertanto l'attesa del posto letto ha rappresentato un fatto eccezionale, episodico, dal momento che l'area medica è in costante rapporto con il pronto soccorso per garantire i ricoveri giornalieri ai pazienti.
Relativamente invece alla gestione del ricovero nel setting di Medina A il personale medico è presente H24 e, oltre a questo, è uno dei reparti di area medica tra i più avanzati, potendo contare anche su un sistema di telemetria che invia agli operatori un allert, in tempo reale, se si verificano delle alterazioni nel monitoraggio dei parametri clinici dei pazienti.
Nessun paziente è "lasciato in balia di stesso" e in quanto alla frase giornalistica "una situazione da girone dantesco" l'Azienda si riserva di procedere con le opportune azioni per il procurato allarme diffuso su un reparto che , da sempre, rappresenta un'eccellenza negli esiti delle cure praticate ai pazienti i quali, anche dopo il ricovero, possono contare su un percorso di day service, con accesso diretto, per il proseguimento delle terapie e delle indagini diagnostiche come nel caso specifico della Signora.
Si ricorda, infine, che a tutela della privacy dei pazienti e degli operatori una specifica normativa aziendale, che recepisce quelle nazionali e regionali, vieta assolutamente di effettuare foto e video all'interno delle strutture sanitarie a tutela dei pazienti e degli operatori e men che meno materiali come foto e video non possono essere diffusi tramite piattaforme social o altro. Appositi cartelli che invitano all'osservanza di tale divieto sono affissi anche all'interno del presidio ospedaliero di Pescia.