A supporto dei pazienti oncologici per individuare il miglior percorso terapeutico personalizzato
Scritto da Vania Vannucchi
Nuovi spazi e strumentazioni all’avanguardia
per la struttura di Patologia Molecolare Oncologica situata nella palazzina dei servizi dell’ospedale Santo Stefano.
Si tratta di una struttura operativa semplice dipartimentale, attiva dall’aprile 2020, parte del Dipartimento Oncologico aziendale, diretto dalla dottoressa Luisa Fioretto ed inserita nell’Area Diagnostica Morfologica e Caratterizzazione Biomolecolare, diretta dal dottor Mauro Biancalani. La direzione è stata affidata alla dottoressa Silvia Bessi, dirigente biologo.
La dottoressa, specializzata in Applicazioni Biotecnologiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha conseguito un corso di perfezionamento in analisi di marcatori molecolari predittivi presso l’Università Federico II di Napoli. Ha maturato un’esperienza pluriennale in tecniche di biologia molecolare nel settore oncologico: in particolare all’interno del Presidio di Prato la dottoressa dal 2006 ha lavorato nell’emergente Laboratorio Traslazionale con particolare riferimento all’analisi di cellule tumorali circolanti (tecnica perfezionata con training presso la sede della Ortho-Clinical Diagnostics di Strasburgo) e successivamente all’interno della Struttura complessa di Anatomia Patologica.
La patologia molecolare oncologica, settore che declina l’evoluzione della moderna Anatomia Patologica, si occupa di valutare l’assetto genico dei pazienti oncologici allo scopo di individuare i farmaci più appropriati al loro percorso terapeutico e costituisce un necessario e fondamentale supporto all’oncologia.
Rappresenta infatti uno strumento indispensabile per la medicina di precisione in quanto consente, proprio sulla base delle caratteristiche dei biomarcatori molecolari, di determinare la miglior terapia oncologica personalizzata e mirata per i singoli pazienti.
Il laboratorio di patologia molecolare oncologica di Prato assicura a tutti i pazienti oncologici dell’Azienda Usl Toscana Centro le indagini molecolari per lo studio di marcatori prognostici(che consentono di predire il corso della malattia) e predittivi (che consentono di indicare la capacità di risposta del paziente alla terapia).
“Il laboratorio pratese - spiega la dottoressa Bessi - si è dotato di varie strumentazioni in grado di analizzare il materiale neoplastico, che per la natura assai varia che lo contraddistingue necessita di approcci di indagine diversificati (pirosequenziamento, analisi mediante metodiche PCR, micro dissettore laser messo in compartecipazione dalla struttura semplice di Ricerca Traslazionale). La punta di diamante è costituta tuttavia da piattaforme di sequenziamento di ultima generazione (NGS Next Generation Sequencing) in grado di analizzare un considerevole numero di marcatori genici con elevata sensibilità anche a partire da campioni bioptici di ridotte dimensioni.”
Nel laboratorio è a disposizione anche un sistema di Telepatologia, già in uso tra Prato ed Empoli dal 2017, per consulti in tempo reale tra i due Presidi durante le sedute di estemporanea che ha trovato un altrettanto fondamentale utilizzo nella valutazione simultanea del materiale da sottoporre ad indagini molecolari, tra i biologi del laboratorio di Prato ed alcuni patologi di Empoli in possesso della necessaria expertise. Ciò ha consentito di costituire un team di professionisti che, ciascuno per il proprio settore di competenza, collaborano alla definizione diagnostica degli esami.
I dati: sono ormai più di 1500 i pazienti sottoposti ad indagini molecolari mediante piattaforma NGS a partire da matrici istologiche e citologiche di neoplasie di colon-retto,polmone, cute, GIST (tumori stromali gastrointestinali) ed alle quali si affiancheranno a breve anche quelle tiroidee. Entro il 2021 verrà ampliato il pannello di marcatori con l’analisi delle fusioni geniche, per fornire possibilità terapeutiche con farmaci emergenti a pazienti affetti da specifiche neoplasie e successivamente passare ad analizzare marcatori tumorali circolanti nel sangue e nei principali fluidi corporei in modo da costituire la cosiddetta diagnosi su “biopsia liquida”, prossimo traguardo del laboratorio.
“Abbiamo istituito un percorso organizzativo tra le tre Strutture complesse di Anatomia Patologica in modo da renderle funzionalmente un'unica unità - commenta il dottor Biancalani. I cittadini non devono più, come in passato, provvedere personalmente al recupero del materiale da sottoporre ad indagini molecolari, proprio perché sarà l’Anatomia Patologica in possesso del materiale istologico e/o citologico ad inviarlo alla struttura di Patologia Molecolare Oncologica. Oltre ad essere un vantaggio per i pazienti, tutto ciò permette un miglioramento nella tempistica di refertazione ed offre omogeneità di interpretazione del dato che conseguentemente si riflette sull’approccio terapeutico. Infine tengo ad esprimere i miei ringraziamenti alla dottoressa Maria Teresa Asquino, direttore della struttura di Acquisizione Beni e Servizi dell’Azienda, ed al suo staff per aver collaborato all’allestimento degli spazi assegnati alla Struttura ”.
“Questo si inserisce nel più grande sforzo organizzativo di integrazione tra i clinici ed i biologi molecolari che il Dipartimento ha portato avanti in questi ultimi anni –conclude la dottoressa Fioretto - La SOSD di patologia molecolare oncologica si colloca come trait d’union nei percorsi dei pazienti oncologici di tutta l’Azienda Toscana centro attraverso l’interfaccia con i 29 Gruppi Oncologici Multidisciplinari. Gli obiettivi che ci siamo posti nell’organizzazione sono stati: da un lato quello di garantire una equità nell’accesso al servizio a tutti i nostri pazienti e dall’altro quello di offrire loro tutte le possibilità ed innovazioni terapeutiche insite nell’oncologia di precisione”.