Oggi si celebra la giornata internazionale dell’Infermiere, nella ricorrenza della nascita di Florence Nightingale avvenuta a Firenze nel 1820.
La nostra professione, insieme altre professioni sanitarie, ha affrontato negli ultimi due anni uno dei periodi più difficili che ha messo a dura prova la nostra tenuta fisica ma anche e soprattutto psicologica.
Migliaia di vittime, centinaia di migliaia di malati: un numero enorme su cui siamo abituati a pensare in termini statistici, per fare confronti, ipotesi di tendenze, valutazioni di efficacia di intervento. Tutte cose utili, anzi indispensabili per riflettere, programmare e migliorare i nostri sistemi; ma principalmente persone, persone in grave stato di sofferenza anche a causa del forzato isolamento.
Ogni giorno con grande impegno e spirito di dedizione siete stati in prima linea vicino a loro, insieme ai tanti colleghi, professionisti della salute, tutti un po' “vittime” in qualche modo di questa pandemia che ha travolto il mondo intero e che ha costretto il sistema a riorganizzarsi in tempi rapidi .
Tra i tanti colleghi anche giovani neoassunti, poco più che ventenni, che insieme a colleghi esperti, hanno affrontato con grande professionalità e spirito di squadra ogni singola situazione critica.
Ed è su di loro, su di noi tutti, che vorrei chiarire, in questa giornata celebrativa, un aspetto importante.
Ci hanno chiamato eroi, ma noi non ci sentiamo eroi;
Ci hanno chiamato eroi, ma noi non vogliamo essere chiamati eroi;
Non siamo eroi; siamo professionisti, interveniamo con competenza e rigore scientifico, ci impegniamo tutti a dare il nostro contributo, spesso andando anche oltre a quello che ci è stato richiesto, consapevoli nonostante tutto di aver fatto il massimo.
Non siamo eroi; siamo persone, persone dedite al loro lavoro, persone che immerse nella consapevolezza del dramma e investite dal desiderio di aiutare, non hanno mai fatto mancare un gesto di vicinanza, un sorriso di compassione.
Questa è l’immagine che, celebrando questa ricorrenza, vorrei i cittadini avessero degli Infermieri, questo il nostro impegno.
Impegno che, in linea con lo spirito innovativo della nostra fondatrice, dovrà spingerci a pensare al futuro ed alle sue sfide sempre più orientate a garantire competenza, vicinanza e percorsi di salute appropriati e di qualità.
Oggi, ma non solo oggi, un ringraziamento profondo va a tutti i colleghi per il lavoro fatto e per quello che faremo, insieme.
Il Direttore e i Dirigenti del Dipartimento Infermieristico e Ostetrico
Paolo Zoppi
Daniela Ammazzini
Claudio Baldini
Paolo Cellini
Monica Chiti
Alfonso D’Angelo
Gianluca Galeotti
Antonio Gant
Patrizia Grassi
Arianna Maggiali
Monica Marini
Loriana Meini
Maristella Mencucci
Paolo Pratesi
Fabio Pronti
Rosaria Raffaelli
Lucia Salvadori