Scritto da Elena Cinelli
Creare una cultura sugli accessi vascolari e difendere il patrimonio venoso dei pazienti è stato uno dei temi centrali del congresso interregionale IVAS (Italian Vascular Society) a cui ha partecipato nei giorni scorsi il dottor Rosario Spina, direttore Anestesia e Rianimazione Empoli, come delegato toscano della società scientifica.
L’accesso venoso rappresenta uno dei momenti importanti nel processo di cura del paziente, scegliere il giusto dispositivo, posizionarlo e gestirlo nella maniera corretta, significa migliorare la qualità di vita del paziente, ridurre le complicanze e i costi. Risulta di primaria importanza implementare la professionalità degli operatori sanitari per migliorare anche lo stato di salute del paziente mediante lo sviluppo della buona pratica nel campo specifico dell’Accesso Vascolare.
Grande partecipazione da parte di professionisti sanitari provenienti da diversi presidi ospedalieri della Toscana e dell’Emilia Romagna con l’intento di evidenziare il ruolo determinante nella formazione dell’Università e delle Società scientifiche attive nel settore per la scelta del corretto dispositivo a tutela del patrimonio venoso del paziente e per la cura delle patologie.
“Iniziative come questa sono occasione di confronto tra professionisti di settore per condividere strategie comuni nell’ottica di un miglioramento della qualità dell’assistenza. Durante la giornata è emerso molto chiaramente come il ruolo centrale sia rappresentato dalla multi professionalità e dalla formazione di team con competenze specifiche per l'inserimento e la gestione dei dispositivi venosi nei vari setting ospedalieri, in area oncologica e sul territorio. Prendersi cura del patrimonio venoso deve essere una condizione prioritaria di tutti i professionisti della salute con approccio proattivo per migliorare sia lo stato di salute che la qualità di vita del paziente – sottolinea il dottor Spina.”
IVAS è l’unica società Italiana che si occupa di Accessi Vascolari, formata da medici e infermieri e costituita nel 2015 con l’obiettivo di creare una cultura sugli accessi vascolari e di difendere il patrimonio venoso dei pazienti. Oltre al dottor Spina hanno partecipato al congresso anche il dottor Simone Frabetti, come delegato toscano e la dottoressa Raffaella Fuzzi come delegata IVAS Emilia Romagna.