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I nostri approfondimenti

Tra storia e leggenda, Leonardo e i cunicoli delle "antiche" infermiere del Santa Maria Nuova

 

Sulle cosiddette vasche di Leonardo da Vinci di cui si è tornati a parlare in occasione della raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Santa Maria Nuova onlus (in foto il presidente della Fondazione, Giancarlo Landini) per il progetto di recupero dei sotterranei dell’ospedale nonché delle stesse vasche, leggenda e ricerca storica seguono strade diverse. La leggenda ci racconta il Leonardo anatomista che nei sotterranei del Santa Maria Nuova e in particolare in quelle poi identificate come le “vasche di Leonardo”, avrebbe effettuato dissezioni anatomiche sui cadaveri. Il Leonardo, cioè, grande studioso di anatomia, tanto che il professor Francis Weels, cardiochirurgo dell’università di Cambridge, in occasione nel 2017 del convegno fiorentino “Leonardo da Vinci a Santa Maria Nuova”, ha parlato di annotazioni, quelle del da Vinci, tali da sembrare scritte da un chirurgo. Poi c’è il Leonardo che la storia ci conferma aver intrattenuto rapporti economici con l’ospedale Santa Maria Nuova, lasciando in deposito somme di denaro, secondo una prassi consolidata tra i notabili dell’epoca che erano soliti dare in custodia i propri patrimoni a strutture ospedaliere.

Di certo, tra leggenda e ricostruzione storica, c’è il percorso sotterraneo che le suore oblate, “antiche” infermiere di clausura dell’ospedale, percorrevano ogni giorno per raggiungere la corsia dove erano ospitate le pazienti donne. Oggi quel corridoio che congiunge i sotterranei dell’ospedale con l’attuale biblioteca comunale delle Oblate, è inutilizzato. Recuperarlo significherebbe dar vita a un nuovo “corridoio vasariano sotterraneo”. Una cena di gala in occasione dei festeggiamenti sabato 23 giugno (il programma in allegato) dei 730 anni dell'ospedale, è la prima azione messa in campo dalla Fondazione per una raccolta fondi che mira a sollecitare l'interesse dei fiorentini e degli investitori che vogliano contribuire a recuperare questo prezioso pezzo di storia.

Nel comunicato stampa di più sui festeggiamenti per i 730 anni dell’ospedale

 

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