Il progetto di umanizzazione mette la tecnologia/intelligenza artificiale (AI) al servizio del benessere psicologico del paziente oncologico. Quindi AI non solo utilizzata per migliorare la performance di elaborazione dei dati di immagine bio-molecolare ai fini di migliorare la cura del corpo (ndr. approccio personalizzato alla cura del tumore) ma anche per creare strumenti in grado di alleviare la mente come ad esempio il sentimento di solitudine e di angoscia che spesso accompagna il paziente oncologico che giunge in Medicina Nucleare dopo lunghi iter diagnostico-terapeutici.
Immagini proiettate accompagnate da un sottofondo musicale nelle sale di attesa e nella sala PET aiutano il paziente ad affrontare l’esperienza diagnostica di Medicina Nucleare alleggerendo lo stato d’animo nel lungo viaggio della malattia. Infatti quando visualizziamo, costruiamo un'immagine mentale che opera da elemento di distrazione che distoglie la mente da ciò che in quel momento la sta stressando.
Il progetto d’umanizzazione cerca quindi di dare respiro e di liberare per qualche ora i pazienti dalle proprie ansie e lo fa sia attraverso una esperienza immersiva visiva che abbatte le pareti degli ambienti di Medicina Nucleare ed accompagna la mente del paziente in spazi di benessere (ndr tra le stelle, nei boschi, al mare e tra le meraviglie delle nostre città) sia attraverso una esperienza immersiva uditiva che tocca le corde emotive del paziente attraverso le note musicali che accompagnano l’esperienza visiva.
Ecco che la tecnologia entra nel reparto di Medicina Nucleare del PO Santo Stefano con il ruolo di considerare il paziente in modo olistico, corpo e mente.