Negli ultimi decenni si è assistito ad un graduale aumento di interesse nei confronti di tecniche chirurgiche eseguite attraverso minime incisioni cutanee e vie d'accesso chirurgiche non invasive.
Attualmente sono sempre di più i pazienti giovani, attivi e con elevate richieste funzionali che si rivolgono al chirurgo ortopedico per problematiche legate all’articolazione dell’anca, anche in considerazione delle recenti acquisizioni tecniche e strumentali legate alla patologia dell’anca. Per tale motivo sono sempre di più gli approcci conservativi che rispettino l’articolazione e permettano di prevenire o ritardare procedure chirurgiche maggiormente demolitive.
La via d’accesso anteriore all’anca è l’approccio più conservativo e rispettoso dell’anatomia dell’articolazione.
Il concetto di mini invasività in chirurgia protesica prevede l'inserimento di una protesi attraverso una minima incisione cutanea di 8-10 cm, ed un assente o minimo “taglio” delle strutture muscolari e tendinee. La mini-invasività inoltre si caratterizza anche per un risparmio tessuto osseo. Tra i vantaggi della tecnica anteriore mini-invasiva vanno ricordati:
- L’incisione chirurgica ridotta, con conseguente diminuzione della reazione cicatriziale dei tessuti;
- Riduzione del dolore post-operatorio, conseguente al rispetto dei tessuti molli;
- Ridotto rischio di lussazione: la preservazione della muscolatura glutea, della capsula posteriore e dei muscoli ad essa connessi permette di migliorare la stabilità dell’articolazione;
- Minor perdita di sangue: il rispetto delle strutture muscolari e dei vasi sanguigni permette di ridurre la perdita ematica durante l’intervento e nell’immediato post-operatorio;
- Ridotti tempi di ricovero ospedaliero
- Ripresa della completa funzionalità articolare più rapida e più rapido ritorno all’attività lavorativa.
Sebbene si tratti di una metodica sicura e standardizzata va ricordato come essa al pari di qualsiasi atto chirurgico, presenti alcuni svantaggi; si tratta di una tecnica chirurgica più complessa, non adatta a tutti i pazienti. E’ pertanto da evitare in pazienti particolarmente obesi o con masse muscolari molto sviluppate o con alterazioni morfologiche importanti dell’anca.