Percorsi assistenziali

L'assistenza domiciliare - Unità di Cure Palliative domiciliare (UCP-Dom)

L’assistenza domiciliare - UCP-Dom

Secondo dati di letteratura, la casa è, per la maggior parte delle persone affette da malattie croniche, il luogo preferito dove essere assistite nelle fasi più avanzate di malattia.

L’Unità di Cure Palliative domiciliare (UCP-Dom) permette una presa in carico globale del malato e della sua famiglia. L’Art. 2, legge 15 marzo 2010, n. 38 definisce l’assistenza domiciliare come “l’insieme degli interventi sanitari, socio-sanitari e assistenziali che garantiscono l’erogazione di cure palliative e di terapia del dolore al domicilio della persona malata, per ciò che riguarda sia gli interventi di base, coordinati dal medico di medicina generale, sia quelli delle equipe specialistiche di cure palliative, di cui il medico di medicina generale è in ogni caso parte integrante, garantendo una continuità assistenziale ininterrotta”.

Requisiti fondamentali per poter attivare un percorso assistenziale territoriale sono:

  • l’accettazione degli obiettivi dell’assistenza di cure palliative (da parte del paziente - quando possibile - e/o dei familiari);
  • la disponibilità di un alloggio che garantisca la praticabilità dell’assistenza;
  • la presenza costante di una o più persone, che possano rappresentare un riferimento stabile ed affidabile per il malato e gli operatori dell’equipe di cura.

I servizi domiciliari di cure palliative sono caratterizzati da:

  • gratuità del servizio;
  • assistenza specialistica;
  • possibilità di visite domiciliari secondo programmazione (definita nel PAI), in base ai bisogni del malato/famiglia;
  • reperibilità almeno telefonica 24 ore su 24, 7 giorni su 7;
  • fornitura della maggior parte dei farmaci e presidi necessari;
  • supporto e formazione ai familiari/caregiver.

L’assistenza domiciliare - UCP-Dom

Secondo dati di letteratura, la casa è, per la maggior parte delle persone affette da malattie croniche, il luogo preferito dove essere assistite nelle fasi più avanzate di malattia.

L’Unità di Cure Palliative domiciliare (UCP-Dom) permette una presa in carico globale del malato e della sua famiglia. L’Art. 2, legge 15 marzo 2010, n. 38 definisce l’assistenza domiciliare come “l’insieme degli interventi sanitari, socio-sanitari e assistenziali che garantiscono l’erogazione di cure palliative e di terapia del dolore al domicilio della persona malata, per ciò che riguarda sia gli interventi di base, coordinati dal medico di medicina generale, sia quelli delle equipe specialistiche di cure palliative, di cui il medico di medicina generale è in ogni caso parte integrante, garantendo una continuità assistenziale ininterrotta”.

Requisiti fondamentali per poter attivare un percorso assistenziale territoriale sono:

  • l’accettazione degli obiettivi dell’assistenza di cure palliative (da parte del paziente - quando possibile - e/o dei familiari);
  • la disponibilità di un alloggio che garantisca la praticabilità dell’assistenza;
  • la presenza costante di una o più persone, che possano rappresentare un riferimento stabile ed affidabile per il malato e gli operatori dell’equipe di cura.

I servizi domiciliari di cure palliative sono caratterizzati da:

  • gratuità del servizio;
  • assistenza specialistica;
  • possibilità di visite domiciliari secondo programmazione (definita nel PAI), in base ai bisogni del malato/famiglia;
  • reperibilità almeno telefonica 24 ore su 24, 7 giorni su 7;
  • fornitura della maggior parte dei farmaci e presidi necessari;
  • supporto e formazione ai familiari/caregiver.

Come attivare l’UCP-D

L’attivazione della rete di cure palliative viene fatta dal Medico di Medicina Generale (MMG) o Pediatra di Libera Scelta (PlS) inviando una mail al servizio UCP-Dom di competenza territoriale (vedi oltre per i contatti), indicando nel testo i dati del paziente, numero di telefono del caregiver, motivo della richiesta e un numero telefonico per essere contattato dal servizio.

Qualora il paziente sia ricoverato in RSA, parimenti al domicilio, è il MMG che si deve occupare dell’attivazione. Nel caso di pazienti ricoverati in strutture ospedaliere o lungodegenze è il personale di reparto a mettersi in contatto con la rete di cure palliative, per richiedere una consulenza in struttura da parte di un medico palliativista.

Una volta effettuata la richiesta di attivazione, l’equipe di cure palliative si mette in contatto con il paziente/familiari, oltre che col MMG/PlS, per raccogliere le informazioni necessarie per effettuare la prima visita. E’ rimessa all’equipe specialistica la valutazione circa l’appropriatezza della richiesta e la valutazione dei bisogni del malato/famiglia.