Innovazione nell’assistenza alle persone con disabilità grave 454 i pazienti seguiti.
Scritto da Daniela Ponticelli, 31 marzo 2025
Prato – La storia di Dolores, una paziente affetta da Sla, ha trasformato nell’area pratese il Progetto regionale Pass (Percorsi Assistenziali per Soggetti con Bisogni Speciali) in un’esperienza umana e di assistenza sanitaria e sociale che ha coinvolto tutto l’Ospedale Santo Stefano. A partire dalla presa in carico di Dolores il percorso ha avuto una crescita straordinaria: siamo passati dall’assistenza di 10 pazienti nel 2021 agli attuali 454, tra adulti e bambini, con disabilità intellettive, fisico-motorie o sensoriali.
Ma oltre ai numeri, considerevoli, il progetto, a Prato, si è trasformato e sviluppato per alcune scelte innovative: l’inserimento nel percorso Pass del Medico di Medicina Generale come figura cardine e l’istituzione dell’équipe itinerante che porta le cure direttamente al domicilio; in pratica viene portato “l’ospedale” a casa riducendo il disagio degli spostamenti in particolare per i pazienti più fragili.
Il MMG è la figura che avvia l’intero percorso e assicura la presa in carico personalizzata e integrata da parte dell’équipe che è composta dalla Facilitatrice PASS, da un anestesista e dallo specialista necessario in base alle specifiche esigenze del paziente.
“Grazie a questa rete integrata di professionisti e servizi, - hanno commentato il il dottor Dante Mondanelli, medico di direzione sanitaria e coordinatore del Progetto e la dottoressa Chiara Selmi Referente Facilitatore PASS per Prato, il Progetto PASS a Prato non è solo un servizio, ma un percorso di umanità e vicinanza, in cui pazienti, caregiver e operatori sanitari trovano supporto e valore nel loro ruolo.
Per le persone, significa avere un punto di riferimento sicuro e accessibile. Per le famiglie, rappresenta un aiuto concreto nella gestione quotidiana. Per gli operatori, è la possibilità di mettere al centro l'empatia e la professionalità”.
Questo nuovo approccio assistenziale è nato proprio con il caso di Dolores, che non poteva recarsi in ospedale. In quell’occasione, l’ospedale si era spostato da lei, rendendo il suo domicilio il fulcro dell’assistenza. Da quel momento, l’équipe itinerante è diventata un elemento distintivo del progetto. La casa non è più solo un luogo privato, ma diventa uno spazio di cura dove di tutti i soggetti coinvolti si intrecciano e collaborano per dar vita a una vera e propria presa in carico del paziente e del suo caregiver.
Nel Progetto PASS pratese il paziente si sente accolto, il caregiver sostenuto e l’operatore valorizzato. Non è solo un progetto, ma una vera e propria esperienza emotiva che unisce competenze professionali e umanità, trasformando ogni incontro in un’opportunità di crescita.
Le testimonianze e le manifestazioni di gratitudine e di affetto delle famiglie raccontano di un'opportunità insperata: l’accesso ai servizi sanitari per chi convive con una disabilità grave e anche l’accesso contemporaneo ad un percorso di vicinanza, dignità e sostegno.