Nei primi otto mesi del 2025 gli infermieri di famiglia e comunità dell’Asl Toscana centro hanno già assistito più di 46mila cittadini (di cui oltre 36mila a domicilio e i restanti in ambulatorio), erogando complessivamente 1 milione e 352mila prestazioni. Una rete capillare, composta da 465 cellule territoriali, che ogni mese assicura in media 200mila interventi e migliaia di accessi domiciliari.
Dati primi 8 mesi 2025 infermiere di famiglia e comunità
Zona Fiorentina: 537.463 prestazioni, 224.738 accessi a domicilio, 18.416 pazienti assistiti.
Zona Pratese: 189.970 prestazioni, 88.732 accessi a domicilio, 6.547 pazienti.
Zona Pistoiese: 387.004, 9.8126 prestazioni, accessi domiciliari, 6.577 pazienti.
Zona Empolese: 238.507 prestazioni, 63.549 accessi a domicilio, 4.916 pazienti.
Un modello ormai consolidato, che garantisce continuità assistenziale vicino alle persone e costituisce la base per lo sviluppo di nuovi servizi mirati. Tra questi c’è “Infermiere Aiuti”, (assistenza infermieristica urgente territoriale integrata) attivato nell’Asl Toscana centro il 26 aprile 2023 per dare risposte rapide alle urgenze infermieristiche a domicilio. L’infermiere Aiuti è un’evoluzione del modello di assistenza infermieristica territoriale e viene attivato per garantire continuità qualora sussistano urgenze domiciliari da prendere subito in carico. Nei primi otto mesi del 2025 il servizio ha già assistito 4.354 persone (di cui 3.120 a Firenze, 251 a Pistoia, 95 a Empoli e 570 a Prato), superando i risultati degli stessi mesi del 2024, quando erano state 3.419, con, in particolare, un’impennata del +44% nei mesi estivi.
Nel 2024 ha garantito in totale 11.658 accessi e, grazie alla tempestività dell’intervento, solo il 2% delle persone assistite è ricorsa al pronto soccorso a seguito di valutazione dell’infermiere Aiuti.
L’infermiere di famiglia e comunità assicura continuità nell’assistenza quotidiana attraverso una programmazione degli accessi, mentre il servizio “Infermiere Aiuti” interviene in situazioni che non richiedono l’invio di un’ambulanza, ma che comunque necessitano di un intervento tempestivo domiciliare, ad esempio per problemi con PEG, cateteri, sondini nasogastrici, complicanze nei pazienti stomizzati o dimissioni ospedaliere. Il servizio “Aiuti” non è attivato direttamente dal cittadino: l’attivazione avviene tramite la Centrale di emergenza sanitaria, che valuta l’appropriatezza della richiesta, oppure attraverso la rete degli infermieri di famiglia, i medici di medicina generale e i pronto soccorso tramite le COT. La collaborazione tra Centrali di emergenza sanitaria, Centrali operative territoriali (COT) e assistenza infermieristica territoriale consente, infatti, di gestire le criticità direttamente a domicilio, riducendo gli accessi impropri al pronto soccorso e rafforzando la sicurezza dei pazienti.
“Grazie a questo modello, insieme a quello ormai consolidato dell’infermiere di famiglia e di comunità, rafforziamo la presa in carico sul territorio – sottolinea il direttore del Dipartimento di assistenza infermieristica e ostetrica dell’Asl Toscana centro, Paolo Zoppi –. L’obiettivo è garantire prossimità e continuità, offrendo ai cittadini risposte rapide e sicure sia al proprio domicilio che negli ambulatori. La relazione infermiere-paziente rappresenta la base fondamentale del nostro lavoro, poiché costituisce il presupposto essenziale per garantire cura, assistenza e sostegno efficaci”.