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Al San Pietro Igneo di Fucecchio l’attività chirurgica protesica anche il pomeriggio. Incremento atteso del 30%, circa 28 interventi in più al mese

Potenziamento progressivo in due fasi. A regime nel 2026

Scritto da Paola Baroni, venerdì 17 ottobre 2025

Empoli – Si rafforza l’offerta di protesica ortopedica della Asl Toscana centro attraverso un progressivo potenziamento dell’attività chirurgica presso l’ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, sede del Centro di riferimento regionale di chirurgia protesica ad alta specializzazione (CESAT), diretto da Simone Nicoletti.

Da pochi giorni è stata estesa anche al pomeriggio, l’attività chirurgica di una delle due sale operatorie esistenti. Finora la produzione era attiva su entrambe le sale esclusivamente al mattino. Si tratta della prima fase di un più ampio progetto che a regime, dal 2026, porterà al potenziamento completo, con una produzione chirurgica sia al mattino che al pomeriggio su entrambe le sale. L’incremento dell’attività consentirà a tanti pazienti dell'area empolese-valdelsa e di tutta la Asl Toscana centro ma anche a livello regionale, di trovare una risposta altamente qualificata, abbreviando i tempi di attesa, e in un contesto di maggiore prossimità.

Il progetto d’incremento dell’attività, reso possibile grazie al supporto della Regione Toscana, è stato seguito in ogni sua fase - dalla stima delle risorse di personale al fabbisogno dei letti di degenza - dalla Struttura di Gestione Operativa diretta da Antonio Guarracino, in stretta collaborazione con il Direttore sanitario aziendale, Lorenzo Roti, con il Direttore di Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche, Stefano Michelagnoli e il Direttore di presidio ospedaliero, Francesca Bellini.

Finora con le sale attive solo al mattino, nei periodi a pieno regime (escluse le riduzioni estive e natalizie), venivano effettuati, con 2 sedute mattutine al giorno dal lunedì al venerdì, 20-23 interventi a settimana pari a circa 90-93 interventi al mese.

Con l'inizio nei giorni scorsi di questa prima fase, si conta di incrementare le sedute operatorie di 3 /4 pomeriggi a settimana, con un incremento medio settimanale di circa 7 interventi corrispondenti a un incremento percentuale atteso intorno al 30%.

Quando entrerà in vigore la seconda fase, rispetto all’attuale la produzione media settimanale attesa sarà di 20 interventi in più. In termini percentuali, l'incremento atteso nella seconda fase si aggira intorno al 90%.

"Careggi contribuisce con il suo personale ortopedico al potenziamento della chirurgia protesica a Fucecchio - spiega il professor Domenico Campanacci Direttore del Dipartimento Muscoloscheletrico e riabilitativo dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi e docente di Malattie dell’apparato locomotore dell’Ateneo fiorentino - garantendo la riduzione delle liste d’attesa in questo settore. Il lavoro congiunto tra AOUC e Azienda Usl Toscana centro contribuisce al miglioramento della risposta assistenziale, integrata con la didattica e la ricerca.

Negli ultimi mesi - prosegue Campanacci - il Trauma Center di Careggi ha registrato un incremento di accessi di pazienti politraumatizzati e di patologia traumatologica complessa, anche a seguito della centralizzazione della casistica di competenza. Careggi è Azienda di riferimento per le patologie ortopediche di alta complessità nei vari settori specialistici della disciplina, che vanno dalla patologia oncologica alla chirurgia ricostruttiva osteoarticolare.

Da diversi anni - conclude Campanacci - si utilizzano tecnologie innovative, robotiche e di navigazione nella chirurgia protesica di primo impianto di anca e ginocchio, con l’obiettivo di fornire prestazioni di qualità sempre più elevata".

Ogni settimana vengono eseguiti mediamente 10 interventi di protesi arto inferiore (anca/ginocchio), 4 interventi di protesi di spalla e 9 artroscopie (soprattutto spalla ma anche ginocchio). Quest’ultime vengono generalmente eseguite in Day Surgery quindi in regime diurno, senza necessità di ricovero prolungato. A differenza delle artroscopie, la chirurgia protesica prevede un periodo di degenza. Nonostante l’incremento previsto, in questa prima fase resterà operativa una sola delle due sale di degenza, con una disponibilità di 16 posti letto. Finora, grazie alla programmazione limitata al solo turno mattutino, è stato possibile gestire i posti letto con un certo margine. Ora, con l’estensione dell’attività anche al pomeriggio e l’aumento del numero di pazienti in turnazione, tale margine verrà completamente assorbito. Nel progetto di incremento è stato previsto anche un potenziamento del personale, necessario per sostenere l’estensione dell’attività al pomeriggio e garantire una gestione adeguata del maggior numero di pazienti.

Accolgo con piacere questo potenziamento delle attività del Cesat – spiega la sindaca di Fucecchio Emma Donnini – che rimarca ancor di più l’importanza di tale centro d’eccellenza per il territorio toscano e non solo, dove operano equipe di primo livello. Questo successo è dovuto alla professionalità e alla serietà con cui il nostro centro ha portato avanti il lavoro negli anni. Un grazie a tutti coloro che quotidianamente svolgono il proprio ruolo e un ringraziamento speciale alla capacità di direzione e coordinamento del dottor Nicoletti, che ha saputo coniugare l'attenzione a ciascun paziente con la capacità di sperimentare nuove tecnologie, sempre mettendo al centro i bisogni del paziente stesso”.

Il nostro centro – dichiara Simone Nicoletti che oltre che Direttore del Cesat è anche coordinatore del Percorso Diagnostico-Terapeutico CASTcentro (Chirurgia Arto Superiore Toscana Centro) dell'Azienda - sta diventando sempre più una realtà ospedaliera di riferimento, un Focus Hospital unico nel suo genere, che riveste un ruolo fondamentale nella chirurgia protesica sia dell’arto superiore che inferiore in Toscana. Oltre a prenderci cura dei pazienti del territorio, accogliamo persone provenienti da tutta la regione, che si rivolgono a noi grazie ai riscontri positivi e all’elevata qualità delle cure.

Utilizziamo tecnologie e percorsi di trattamento di ultima generazione: nei casi più complessi ricorriamo a sistemi di navigazione chirurgica, tecniche computer-assistite e piattaforme robotiche che ci consentono di aumentare la precisione dell’impianto protesico, migliorandone la funzionalità e la durata nel tempo.

Al tempo stesso - precisa Nicoletti - applichiamo un’attenta selezione dei pazienti, proponendo trattamenti conservativi e fisioterapici ogni volta che l’intervento protesico non sia ancora necessario. Nel nostro progetto, che fa parte del Laboratorio Congiunto MEDICT con l’Università di Firenze, poniamo grande attenzione all’innovazione e alla ricerca, con l’obiettivo di offrire sempre la risposta più adeguata e meno invasiva possibile per ogni paziente. Questo approccio integrato – conclude - rappresenta uno dei pilastri del nostro modello di cura e della nostra visione per il futuro”.

In questo nuovo contesto, dunque, l’équipe guidata dal dottor Nicoletti si amplia per far fronte all’aumento dei volumi di attività e delle liste dei pazienti che si rivolgono a Fucecchio.

L'organizzazione del Dipartimento Chirurgico della Usl centro - spiega il Direttore di Dipartimento Michelagnoli - è fondata sulla capacità degli operatori di interagire in maniera costruttiva portando all'eccellenza la standardizzazione delle procedure. La possibilità di accogliere nel centro protesico di Fucecchio l’équipe chirurgica del San Giovanni di Dio di Firenze, guidata dal dottor De Biase, quella del San Giuseppe di Empoli guidata dal dottor Maritato e i colleghi dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi diretti dal professor Campanacci, porterà certamente a un arricchimento delle competenze e a un miglioramento dei risultati sotto la guida organizzativa del dottor NicolettiL'obiettivo principale è sempre la possibilità di offrire cure migliori più tempestive ai nostri pazienti ma anche quella di costruire incubatori tecnologici e gestionali in grado di proporre nuovi modelli assistenziali in grado di rispondere alle sfide di un mondo che cambiaQuesto – conclude - potrà avere ricadute positive, contribuendo a una significativa riduzione delle liste d’attesa. Il lavoro d’équipe per interventi ad alta complessità, svolto all’interno di un sistema integrato in rete, rappresenta un’esperienza non solo formativa e arricchente per gli stessi professionisti ma anche fortemente valorizzata dall’Azienda sanitaria”.