PRATO - Si chiama M.I.A. (Molecular Imaging for Alzheimer) il nuovo ‘brand’ attraverso cui la Medicina Nucleare dell’ospedale Santo Stefano di Prato dell’Asl Toscana centro concentra e valorizza il proprio know-how nel campo del neuroimaging molecolare, mettendolo al servizio dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative, in particolare dalla malattia di Alzheimer.
MIA nasce proprio per offrire un approccio avanzato, che integra la valutazione clinica del neurologo e geriatra con strumenti quantitativi di analisi e tecniche di misura sofisticate, capaci di rendere oggettiva e riproducibile l’interpretazione delle immagini PET. Una medicina nucleare altamente specializzata nello studio della malattia di Alzheimer.
Il percorso è multidisciplinare e coinvolge neurologi, geriatri, radiologi, neuropsicologi, infermieri e tecnici di radiologia e di laboratorio, in un approccio integrato alla presa in carico del paziente.
“La malattia di Alzheimer ha oggi la sua prima terapia - spiega il dottor Stelvio Sestini, direttore della Medicina Nucleare del Santo Stefano di Prato - Si basa sull’utilizzo di anticorpi monoclonali in grado di ridurre la concentrazione nel cervello della proteina amiloide, responsabile del danno neurodegenerativo. Questa terapia è riservata a pazienti accuratamente selezionati, in fase iniziale di malattia e con conferma di patologia amiloide cerebrale.” In questo percorso di selezione, la Medicina Nucleare riveste un ruolo chiave grazie alla Tomografia a emissione di Positroni (PET), che permette di studiare sia il metabolismo glucidico neuronale sia il carico di amiloide cerebrale. Il neuroimaging molecolare diventa, così, parte integrante del percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con Alzheimer.
“Per garantire accuratezza - prosegue il dottor Sestini - non basta la sola analisi visiva delle immagini PET. È necessario affiancare analisi semi-quantitative, in grado di oggettivare la riduzione del metabolismo glucidico nelle aree cerebrali tipiche delle fasi precoci della malattia e di fornire misure precise del carico di amiloide. Queste informazioni sono essenziali sia per giustificare l’erogazione della terapia sia per monitorarne l’efficacia nel tempo. Con M.I.A vogliamo offrire un servizio al paziente e uno strumento al clinico: una metodica di imaging avanzata, basata non solo sull’analisi visiva ma anche su tecniche di misurazione sofisticate, che permettono di selezionare in modo corretto i pazienti potenzialmente candidabili alla terapia anti-amiloide.”
Da oltre un decennio, la Medicina Nucleare dell’Asl Toscana centro applica metodiche di neuroimaging molecolare nello studio dell’Alzheimer, diventando un punto di riferimento regionale e nazionale in questo ambito.
Le prestazioni comprese in M.I.A. includono la “PET cerebrale di metabolismo glucidico con analisi semiquantitativa”, per individuare le aree a ridotta funzionalità e la “PET cerebrale per amiloide, con analisi delle immagini precoci del flusso cerebrale regionale e delle immagini tardive del carico di amiloide, con misurazione dei centiloidi”.

