Priorità agli esami oncologici urgenti e ripristino dell'organico in Anatomia Patologica, nessuna chiusura del pronto soccorso di Pescia. Non corrisponde al vero che a Pistoia mancano 68 posti letto
Scritto da Daniela Ponticelli
In merito agli articoli apparsi in questi giorni sulla stampa l’Azienda Sanitaria precisa nuovamente che
non esiste nessuna volontà di chiudere il Pronto Soccorso (PS) dell'Ospedale di Pescia, così come già riferito nei comunicati stampa dei giorni scorsi.
Pronto Soccorso. Gli ospedali di Pescia e Santa Maria Nuova, nonostante le difficoltà di organico, comuni a tutti gli altri PS della Asl Toscana Centro, stanno operando con grande determinazione per affrontare questo momento di particolare afflusso di pazienti dovuto anche al picco dell'influenza.
L’ipotesi paventata della chiusura del Ps di Pescia è stata fermamente smentita e respinta in queste ultime ore anche dal direttore generale Paolo Morello Marchese che ha ribadito che “negli ospedali dove sono presenti tutte le specialità non esiste in alcun modo la possibilità che venga chiusa la medicina di urgenza. Tale ipotesi – ha sottolineato- contrasterebbe con le normative vigenti”.
In caso di criticità l’Azienda Sanitaria ancora una volta interverrà, (come ha fatto fino a questo momento attivando in tutti i presidi ospedalieri il percorso AMA -Area Medica di Accettazione-, con personale dell'Area medica che gestisce la presa in carico precoce dei pazienti, già dal Pronto Soccorso) con le riorganizzazioni: 160 medici di medicina interna provenienti dalla graduatoria regionale sono già pronti ad entrare in servizio e, se necessario, potranno essere integrati nei Pronti Soccorso aziendali.
Continuerà e si rafforzerà, dunque, la collaborazione con i professionisti delle specialistiche mediche e chirurgiche, nell'intento di superare gli eventuali momenti di particolare difficoltà.
Anatomia Patologica. In merito all'Anatomia Patologica, punto strategico dell'Azienda, come riferito giustamente negli articoli, nessuna sottovalutazione delle momentanee difficoltà legate all'organico dei tecnici; l'Azienda si sta adoperando affinchè venga ripristinata il prima possibile la dotazione organica prevista; preme comunque sottolineare che i professionisti che operano presso l'anatomia patologica cercano di dare il massimo per garantire il rispetto dei tempi massimi di risposta, dando sicuramente la priorità agli esami oncologici e urgenti.
In questo periodo sono stati messi in atto degli interventi (tra cui il ricorso all’aggiuntiva ed all’ausilio di personale proveniente da altre sedi aziendali, oculata organizzazione del periodo delle ferie, ecc…) oltre all’acquisizione di nuove apparecchiature automatiche, che hanno garantito fino ad oggi 11.176 esami istologici e 24482 esami citologici solo per Pescia-Pistoia, a cui si aggiungono gli oltre 42mila per Empoli-Prato e Firenze, essendo la struttura di riferimento aziendale.
Posti letto. Merita qualche precisazione la non corretta affermazione circa la presunta chiusura di 68 posti letto: i posti letto del setting geriatrico del San Jacopo sono sempre stati attivi; si è trattato di una rimodulazione dei posti letto totali, nel momento in cui è stato attivato il percorso AMA (Area Medica di Accettazione), con personale dell'Area medica che gestisce la presa in carico precoce dei pazienti, già dal Pronto Soccorso.
In ogni momento l'Ospedale è in grado di rimodularsi, sulla base delle necessità emergenti.In merito ai posti letto di Cure Intermedie, si fa presente che i 72 posti erano stati attivati al Ceppo in una fase di picco pandemico legato al Covid-19, che, al momento, è superato.
L’attuale dotazione è perfettamente in linea con il Decreto Ministeriale 77 (del 2022) e pertanto i posti letto attivi a Pistoia sono compatibili e sufficienti a dare la necessaria risposta sul territorio.
L'assetto risulta sufficiente per la gestione della fase post-acuzie delle patologie appropriate per essere gestite nel setting di cure intermedie.
Anche in merito ai posti letto della week surgery di Pescia, al momento, sulla base dei volumi di attività, considerando anche l'implementazione della chirurgia ambulatoriale complessa, risulta ampiamente sufficiente l'attuale dotazione dell'area chirurgica.
Merita, infine, sottolineare di non alimentare allarmismi sui presidi ospedalieri ed in particolare per quanto riguarda il S.S. Cosma e Damiano: non fa bene al presidio stesso e agli operatori che vi lavorano ma, soprattutto, generano preoccupazione nei pazienti che si devono rivolgere all'ospedale del proprio territorio.
Si respingono, infine, ipotesi di azioni di depotenziamento del S.S.Cosma e Damiano: nel presidio tutte le attività proseguono regolarmente e alcune di queste sono anche in ripresa come ad esempio quella chirurgica oggi a pieno ritmo, anche grazie all'arrivo del nuovo Direttore di Chirurgia Generale.