Agostiniani: “un progresso nelle diagnosi ai nostri bambini”
Scritto da Daniela Ponticelli,
L’ecografo che l’Associazione Matilde Capecchi “Margherita Silenziosa” ha donato al reparto pediatrico dell’ospedale di Pistoia rappresenta quanto di più avanzato è stato fino a questo momento realizzato nel campo della diagnostica digitale. Le ridotte dimensioni dell’apparecchio ne permettono un utilizzo mobile: dagli esami al letto dei pazienti a quelli negli ambulatori fino in pronto soccorso se necessario. Si può collegare ai tablet, ma anche agli smartphone: in pratica è un dispositivo quasi tascabile ma potentissimo nella tecnologia.
“E’ uno dei modelli più innovativi in questo momento disponibili nel campo dell’ecografia clinica, in quanto può essere utilizzato ovunque fornendo, in tempo reale, l’esame con un’elevata performance clinica. Ringrazio l’Associazione per questo gesto di vicinanza al nostro reparto e quanti hanno contribuito a dotare il nostro ospedale di questo apparecchio che rappresenta una integrazione nella visita medica; l’ecografo, tra l’altro, può indagare qualsiasi distretto anatomico dell’organismo dei nostri piccoli pazienti” – ha commentato il direttore della struttura pediatrica e direttore dell’Area aziendale della Pediatra, il dottor Rino Agostiniani.
L’apparecchio è stato consegnato dalla signora Silvia, mamma di Matilde, la giovane scomparsa a soli 18 anni, e da un’altra mamma, Veronica Niccolai; anche lei ha perso prematuramente la sua Rebecca. “Abbiamo condiviso questa donazione, perchè le nostre bambine –hanno detto- continuano a seminare gratitudine per gli altri e così vengono realizzati progetti utili per altri bambini, come in questo caso”.
Erano presenti anche il padre e il fratello di Matilde, Bernardo e Giovanni Capecchi insieme ai volontari dell’Associazione.
Anche i dottori Leonardo Capecchi e Fabio Pronti, rispettivamente della direzione sanitaria e della direzione infermieristica del presidio, e la dottoressa Silvia Ghione, responsabile del reparto pediatrico, hanno espresso parole di gratitudine: “questo progetto nasce dalla collaborazione di due famiglie e dalla sensibilità delle comunità a cui appartengono per il miglioramento del percorso diagnostico dei nostri piccoli pazienti: da ora in poi, già durante la visita, potranno effettuare anche l’esame ecografico senza la necessità di un rinvio ad una fase successiva e con minori disagi. Si tratta dunque di un notevole progresso nelle cure”.