“Approccio che evita la sensazione di abbandono”
Scritto da Paola Baroni,
Firenze – Un evento formativo che ha visto il coinvolgimento di oncologi, ematologi, radioterapisti, psicologi, palliativisti, infermieri per parlare di cure simultanee del malato oncologico ed onco-ematologico.
Il corso dal titolo “Cure Palliative Simultanee all’interno del Dipartimento Oncologico: Ieri, Oggi e Domani” si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Oncologia del presidio ospedaliero Santa Maria Annunziata, centro accreditato ESMO (European Society of Medical Oncology) per l’integrazione tra le cure oncologiche e le cure palliative dal 2013, diretto dalla Dr.ssa Maria Simona Pino.
L’evento formativo, con il sostegno della Direzione Sanitaria di presidio nella persona della Dr.ssa Elettra Pellegrino, ha visto il coinvolgimento di oncologi, ematologi, radioterapisti, psicologi afferenti al Dipartimento Oncologico dell’Azienda Usl Toscana Centro, diretto dalla Dr.ssa Luisa Fioretto, di palliativisti afferenti alla Rete di Cure Palliative, diretta dal Dr. Andrea Messeri, oltre a palliativisti afferenti alla onlus F.I.L.E, da tempo impegnata in progetti di collaborazione con le oncologie dell’area fiorentina, di infermieri.
“Le cure simultanee rappresentano un modello organizzativo innovativo mirato a garantire la presa in carico globale del malato oncologico ed onco-ematologico attraverso un'assistenza continua, progressiva e integrata fra terapie attive e cure palliative - spiega la Dr.ssa Pino - Tale approccio è stato dimostrato vantaggioso per il singolo paziente in termini di qualità, quantità di vita, e performance dei risultati terapeutici, ed evita approcci di ostinazione diagnostica e terapeutica nel fine vita o al contrario di astensionismo precoce, garantendo una corretta allocazione di risorse. Consentendo inoltre un passaggio più graduale e meno traumatico del paziente dal setting ospedaliero al setting territoriale, quando la progressione della malattia oncologica non consente più l’esecuzione di trattamenti attivi, evita la “sensazione di abbandono” da parte del paziente e dei suoi caregivers, mantenendo la fiducia nell’equipe curante e nel percorso terapeutico stesso”.
Secondo stime recenti nel nostro Paese almeno 150.000-180.000 pazienti affetti da tumore ogni anno necessitano di cure palliative ed è probabile che alla luce dei risultati positivi di numerosi studi clinici condotti sull’integrazione precoce delle cure palliative nell’ambito dei trattamenti antitumorali in pazienti con malattia avanzata, questa domanda subirà un progressivo incremento.
Relatori del corso, oltre alla oncologhe Dr.ssa Maria Simona Pino con una relazione sulle “Cure Simultanee in Oncologia” e la Dr.ssa Angela Ribecco, direttore della SOS Oncologia Medica San Giovanni di Dio, con la relazione “Cure Simultanee: un paradigma culturale, assistenziale, organizzativo”, il Dr. Domenico La Carpia, palliativista dell’U.F.S. Cure Palliative e Hospice Prato e Pistoia, che ha incentrato la sua relazione sulla struttura della Rete Locale di Cure Palliative ed il ruolo del palliativista nelle cure simultanee, e la Dr.ssa Elisabetta Surrenti, psico-oncologa, che ha invece focalizzato l’attenzione su uno degli aspetti più complessi del setting di cure simultanee, l’interazione e l’integrazione tra figure professionali diverse fino alla costituzione di un gruppo di lavoro.
Durante il corso ha portato il suo contributo la Dr.ssa Vittorina Zagonel, Direttore dell’UOC Oncologia 1 nonché Direttore del Dipartimento Oncologia dell’Istituto Oncologico Veneto, oggi in quiescenza. La Dr.ssa è stata Coordinatore del tavolo AIOM "Cure simultanee e continuità di cura in oncologia", membro del Palliative Care Working Group ESMO dal 2012 al 2014, e membro del Coordinamento Cure Palliative Regione Veneto dal 2017 al 2022.
“Ogni oncologia deve definire le procedure ed i percorsi integrati che garantiscono l’erogazione delle Cure Simultanee, con il rilievo sistematico di indicatori di processo e di esito” - ha affermato la Dr.ssa Zagonel - E’ pertanto indispensabile attivare in tutte le U.O. di oncologia ambulatori di cure simultanee per garantire una presa in carico precoce e condivisa del malato e della sua famiglia”.
Il corso è stata anche l’occasione per analizzate le diverse realtà aziendali in termini di risorse professionali e strutturali, dati di attività, criticità e modalità organizzative con l’obiettivo di assicurare ad ogni paziente ed ovunque all’interno del Dipartimento Oncologico la corretta presa in carico.