Martedì 4 luglio, si è svolto un incontro con il team di lavoro pratese per fare il punto sul progetto insieme alla direttrice Infermieristica Monica Chiti, alla direttrice SdS area pratese Lorena Paganelli, al dottor Dante Mondanelli e alla facilitatrice Chiara Selmi.
A conclusione la toccante testimonianza di Dolores e della sua canina Olivia raccontata dal marito
Scritto da Ufficio Stampa
Fare semplici azioni quotidiane come una visita, un accertamento, un prelievo di sangue per chi ha disabilità fisiche, cognitive, sensoriali può essere molto più complicato che per altri. Da qui nasce l’esigenza del progetto PASS della Regione Toscana rivolto a persone con bisogni speciali, con l’obiettivo di vincere fin dall’origine le “barriere invisibili” che ostacolano in questo target la fruizione dei servizi sanitari e di dare loro una equa e dignitosa opportunità di cura e assistenza attraverso l’attivazione di percorsi personalizzati in base ai loro specifici bisogni che può avvenire solo attraverso una mirata formazione del personale sia di front-office che infermieristico e medico.
Proprio in quest’ottica, martedì 4 luglio nella mattina è stata effettuata una site visit da parte dei tecnici della Regione Toscana per valutare il lavoro finora svolto dai professionisti dell’Ospedale di Prato per avviare le attività PASS nell’area pratese. L’incontro si è svolto con esito positivo e sono state particolarmente apprezzate le iniziative messe in atto per il collegamento con il territorio. Nel pomeriggio, presso la sala Magnolfi dell’Ospedale Santo Stefano di Prato si è tenuto nel pomeriggio un incontro interno di restituzione sull’andamento del progetto PASS su Prato, al quale ha partecipato il personale infermieristico, la dirigente Infermieristica dell’Ospedale Monica Chiti, la direttrice della SdS area pratese Lorena Paganelli, il dottor Dante Mondanelli e la facilitatrice Chiara Selmi, coordinatori del progetto su Prato. Presente anche Michele, familiare di Dolores, paziente affetta da SLA che ormai non c’è più, ma che ha potuto ricevere, grazie al progetto PASS, le necessarie attenzioni e cure sia nei ricoveri ospedalieri che nelle visite, prima in ospedale e poi a domicilio, consentendo inoltre alla sua canina, Olivia, di starle vicina per tutto il percorso di cure e ricoveri.
"L'obiettivo di questo incontro è parlare di fragilità e farlo con voi infermieri che quotidianamente intercettate utenti con bisogni speciali sui quali progettare un percorso di presa in carico personalizzato. La sfida importante è il lavoro in team multidisciplinare e multi professionale e la realizzazione di percorsi dove l’Ospedale diventa il luogo di cura per i pazienti con disabilità; abbattere le barriere organizzative e strutturali affinché il diritto alle cure sia garantito.” - sottolinea la direttrice Infermieristica Monica Chiti.
Il progetto - realizzato dalla Regione Toscana insieme alle Società della Salute dei vari territori e con i coordinamenti delle associazioni per la disabilità - nasce infatti per rendere l’accesso alla sanità più equa, agevolando tutti quei momenti come visite, esami, terapie non sempre facili per le persone con disabilità, tanto da scoraggiarli, allontanarli e determinare in molti casi un peggioramento delle loro condizioni di salute.
"Tra le molteplicità di utenti che, come servizio sanitario, siamo chiamati a prendere in carico ci sono persone con fragilità in più, non solo per la patologia per cui sono in cura, ma per quel 'fagottino' di bisogni specifici e necessità dovute dalla loro disabilità motoria o cognitiva. Per questo è importante formare il personale ospedaliero e sul territorio per fare sì che la persona abbia un sostegno adeguato durante le visite e non esca dal sistema delle cure. Una formazione che deve anche coinvolgere il livello umano ed empatico, dato che molto spesso nella presa in carico di questi care giver si instaurano bellissimi rapporti di amicizia tra pazienti, familiari e personale sanitario. Avere capacità di dare risposta a queste persone rende conto di quanto un paese sia realmente civile." - aggiunge la direttrice SdS pratese Lorena Paganelli.
Il Dottor Mondanelli e la facilitatrice Chiara Selmi hanno poi illustrato l’attivazione del percorso del progetto PASS che parte su segnalazione del medico di medicina generale che fa la prima valutazione e attiva l’equipe PASS. C'è un numero infatti riservato al personale sanitario al quale risponde la facilitatrice del progetto. Il medico chiamandolo attiverà l’equipe PASS che costruirà una risposta speciale per il soggetto speciale segnalato e attiverà un piano personalizzato sui propri bisogni e necessità. In Toscana sono circa 200.000 disabili cognitivi, motori o sensoriali di cui 2.042 sul territorio pratese; per lo più si sono rivolte al servizio famiglie di ragazzi e persone autistiche ed il servizio più richiesto è stato il semplice prelievo ematico.
A chiusura il momento, Chiara Selmi ha raccontato la propria esperienza come facilitatrice e la toccante storia di Dolores e di Olivia, una storia che parte da una lettera scritta dalla stessa Dolores malata di SLA dove lei evidenziava le difficoltà che la sua malattia le poneva anche per fare una semplice visita, poi la presa in carico a livello sanitario, ma soprattutto umano, della paziente e della sua famiglia e adesso, che lei non c’è più, la voce del marito che continua a portare la loro esperienza, insieme a la canina Olivia che la ha potuta affiancare durante i tanti ricoveri e visite anche in Ospedale. Un’esperienza fatta di amore e di fiducia, che senza il progetto non sarebbe potuta esistere ed essere raccontata.
Martedì 4 luglio, si è svolto un incontro con il team di lavoro pratese per fare il punto sul progetto insieme alla direttrice Infermieristica Monica Chiti, alla direttrice SdS area pratese Lorena Paganelli, al dottor Dante Mondanelli e alla facilitatrice Chiara Selmi.
A conclusione la toccante testimonianza di Dolores e della sua canina Olivia raccontata dal marito
Scritto da Ufficio Stampa
Fare semplici azioni quotidiane come una visita, un accertamento, un prelievo di sangue per chi ha disabilità fisiche, cognitive, sensoriali può essere molto più complicato che per altri. Da qui nasce l’esigenza del progetto PASS della Regione Toscana rivolto a persone con bisogni speciali, con l’obiettivo di vincere fin dall’origine le “barriere invisibili” che ostacolano in questo target la fruizione dei servizi sanitari e di dare loro una equa e dignitosa opportunità di cura e assistenza attraverso l’attivazione di percorsi personalizzati in base ai loro specifici bisogni che può avvenire solo attraverso una mirata formazione del personale sia di front-office che infermieristico e medico.
Proprio in quest’ottica, martedì 4 luglio nella mattina è stata effettuata una site visit da parte dei tecnici della Regione Toscana per valutare il lavoro finora svolto dai professionisti dell’Ospedale di Prato per avviare le attività PASS nell’area pratese. L’incontro si è svolto con esito positivo e sono state particolarmente apprezzate le iniziative messe in atto per il collegamento con il territorio. Nel pomeriggio, presso la sala Magnolfi dell’Ospedale Santo Stefano di Prato si è tenuto nel pomeriggio un incontro interno di restituzione sull’andamento del progetto PASS su Prato, al quale ha partecipato il personale infermieristico, la dirigente Infermieristica dell’Ospedale Monica Chiti, la direttrice della SdS area pratese Lorena Paganelli, il dottor Dante Mondanelli e la facilitatrice Chiara Selmi, coordinatori del progetto su Prato. Presente anche Michele, familiare di Dolores, paziente affetta da SLA che ormai non c’è più, ma che ha potuto ricevere, grazie al progetto PASS, le necessarie attenzioni e cure sia nei ricoveri ospedalieri che nelle visite, prima in ospedale e poi a domicilio, consentendo inoltre alla sua canina, Olivia, di starle vicina per tutto il percorso di cure e ricoveri.
"L'obiettivo di questo incontro è parlare di fragilità e farlo con voi infermieri che quotidianamente intercettate utenti con bisogni speciali sui quali progettare un percorso di presa in carico personalizzato. La sfida importante è il lavoro in team multidisciplinare e multi professionale e la realizzazione di percorsi dove l’Ospedale diventa il luogo di cura per i pazienti con disabilità; abbattere le barriere organizzative e strutturali affinché il diritto alle cure sia garantito.” - sottolinea la direttrice Infermieristica Monica Chiti.
Il progetto - realizzato dalla Regione Toscana insieme alle Società della Salute dei vari territori e con i coordinamenti delle associazioni per la disabilità - nasce infatti per rendere l’accesso alla sanità più equa, agevolando tutti quei momenti come visite, esami, terapie non sempre facili per le persone con disabilità, tanto da scoraggiarli, allontanarli e determinare in molti casi un peggioramento delle loro condizioni di salute.
"Tra le molteplicità di utenti che, come servizio sanitario, siamo chiamati a prendere in carico ci sono persone con fragilità in più, non solo per la patologia per cui sono in cura, ma per quel 'fagottino' di bisogni specifici e necessità dovute dalla loro disabilità motoria o cognitiva. Per questo è importante formare il personale ospedaliero e sul territorio per fare sì che la persona abbia un sostegno adeguato durante le visite e non esca dal sistema delle cure. Una formazione che deve anche coinvolgere il livello umano ed empatico, dato che molto spesso nella presa in carico di questi care giver si instaurano bellissimi rapporti di amicizia tra pazienti, familiari e personale sanitario. Avere capacità di dare risposta a queste persone rende conto di quanto un paese sia realmente civile." - aggiunge la direttrice SdS pratese Lorena Paganelli.
Il Dottor Mondanelli e la facilitatrice Chiara Selmi hanno poi illustrato l’attivazione del percorso del progetto PASS che parte su segnalazione del medico di medicina generale che fa la prima valutazione e attiva l’equipe PASS. C'è un numero infatti riservato al personale sanitario al quale risponde la facilitatrice del progetto. Il medico chiamandolo attiverà l’equipe PASS che costruirà una risposta speciale per il soggetto speciale segnalato e attiverà un piano personalizzato sui propri bisogni e necessità. In Toscana sono circa 200.000 disabili cognitivi, motori o sensoriali di cui 2.042 sul territorio pratese; per lo più si sono rivolte al servizio famiglie di ragazzi e persone autistiche ed il servizio più richiesto è stato il semplice prelievo ematico.
A chiusura il momento, Chiara Selmi ha raccontato la propria esperienza come facilitatrice e la toccante storia di Dolores e di Olivia, una storia che parte da una lettera scritta dalla stessa Dolores malata di SLA dove lei evidenziava le difficoltà che la sua malattia le poneva anche per fare una semplice visita, poi la presa in carico a livello sanitario, ma soprattutto umano, della paziente e della sua famiglia e adesso, che lei non c’è più, la voce del marito che continua a portare la loro esperienza, insieme a la canina Olivia che la ha potuta affiancare durante i tanti ricoveri e visite anche in Ospedale. Un’esperienza fatta di amore e di fiducia, che senza il progetto non sarebbe potuta esistere ed essere raccontata.
Sul sito regionale Toscana Accessibile nella sezione PAAS (https://toscana-accessibile.it/-/pass-percorsi-assistenziali-per-i-soggetti-con-bisogni-speciali) sarà possibile avere tutte le informazioni dettagliate sul progetto.
È possibile attraverso la piattaforma PASS registrarsi per segnalare un caso che necessita di bisogni speciali (l’accesso alla piattaforma avviene tramite autenticazione e login al link https://www607.regione.toscana.it/portal/main?action=login). Il sistema del progetto individuerà le tipologie di servizi da assicurare alle persone con bisogni speciali (ad esempio specifici accorgimenti, come gli arredi particolari, personale con adeguata formazione e con competenze specifiche indispensabili). Nei casi più complessi, verranno attivati un facilitatore e un equipe dedicata. Esiste poi un numero su Prato riservato al personale medico, per segnalare direttamente i casi che necessitano di una presa in carico.
Per informazioni e orientamento è attivo un numero verde regionale 800 556060 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15.00.