a questo link il video come riconoscere i segni degli abusi e delle violenze https://www.youtube.com/watch?v=r1jI_g4fHMk&t=98s
a questo link Stop Violenza Donne gli operatori sanitari e i medici di famiglia https://www.youtube.com/shorts/o0aI7P__cto
Dalla presa in carico in Pronto Soccorso fino agli interventi dell’autorità giudiziaria
Lo hanno spiegato i referenti del “Codice Rosa” al San Jacopo. I dati
Scritto da Daniela Ponticelli, venerdì 24 novembre 2023
Pistoia – Come riconoscere i segni degli abusi e delle violenze e i percorsi attivi sul territorio: dalla presa in carico in Pronto Soccorso fino agli interventi dell’autorità giudiziaria. Lo hanno spiegato i referenti del “Codice Rosa”, in una Tavola Rotonda, che si è svolta all’Ospedale San Jacopo e preceduta dai video, pubblicati sul canale aziendale HYPERLINK "https://www.youtube.com/c/usltoscanacentro"https://www.youtube.com/c/usltoscanacentro con i contributi di: Eleonora Dini, medico pediatra, Cristina Cascini, infermiere coordinatore pronto soccorso, Claudia Cantini, geriatra, Cristina Banchi, infermiera dottorato di ricerca Active Ageing Forlilpsi-Unifi, Sabrina Sergio Gori, medico di famiglia Casa della Salute di Quarrata, Manuela Petrucci, insegnante psicoterapeuta del Liceo Statale Forteguerri di Pistoia.
L’iniziativa, promossa dalle direzioni sanitaria e infermieristica in collaborazione con Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere) è stata introdotta dal direttore sanitario e direttore della rete ospedaliera aziendale la dottoressa Lucilla Di Renzo che ha ringraziato gli operatori per quello che fanno ogni giorno per aiutare le vittime: "dal momento in cui in Pronto Soccorso viene assegnato l’identificativo per l’attivazione del ‘Codice Rosa’ agli atti sanitari successivi che prevedono l’avvio del percorso di assistenza e protezione sul territorio. Tale percorso - ha aggiunto Di Renzo- è presente in tutti i pronto soccorsi della nostra Azienda Sanitaria".
Anche la dottoressa Silvia Mantero, direttore della zona/distretto pistoiese e il dottor Fabio Pronti, direttore della struttura gestione infermieristica Pistoia, insieme a dottor David Nucci, Presidente OPI, hanno valorizzato l’impegno degli operatori in questo importante percorso e nel saper cogliere anche i segnali più nascosti (per esempio durante gli accessi domiciliari degli infermieri: vere e proprie “sentinelle”) di un fenomeno che, purtroppo, non riguarda solo le donne.
Mantero, anche in rappresentanza del presidente della Sds pistoiese, ha ricordato la rete dei professionisti, gli interventi del servizio sociale e delle Associazioni di Volontariato molto attive e di supporto negli interventi di protezione, oltre all’instancabile opera di sensibilizzazione e prevenzione.
I Dati. Dall’inizio dell’anno allo scorso 15 ottobre sono stati 61 i casi presi in carico nel Pronto Soccorso (PS) del San Jacopo: l’85% donne, il 15% uomini, con un’età media di 41 anni. Il 67% delle vittime era di nazionalità italiana. Violenze sessuali, sospetti abusi sessuali, aggressioni fisiche, violenze in gravidanza ma anche episodi di violenza assistita da minori rappresentano la triste casistica. In genere tra vittima e aggressore c’è un rapporto di parentela: nel 94% dei casi l’aggressore maschile è comunque una persona conosciuta. Dei 61 casi, 47 hanno esitato con la denuncia in Procura.
I numeri, purtroppo, non raccontano ciò che vedono i sanitari: la brutalità delle aggressioni.
Questo grave quadro è trasversale nella popolazione: sono coinvolti anche bambini, anziani e disabili. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati ben 11 i bambini e gli adolescenti ricoverati in nella pediatria di Pistoia per violenza sessuale (1 caso), incuria (4), azioni suicidarie (2), e maltrattamento (4).
Frequenti accessi in Pronto Soccorso per la riacutizzazione di patologie croniche negli anziani costituiscono un altro campanello d’allarme per l’ambito geriatrico: sono sempre più frequenti gli episodi che emergono di anziani che subiscono violenza fisica, piscologica, incuria assistenziale ma anche abusi finanziari. In questo caso le vittime provengono sia dal territorio che da strutture. Solo il 15% degli anziani riesce però a chiedere aiuto e sono gli operatori sanitari (principalmente geriatri e personale infermieristico) e i Medici di Famiglia che si recano al loro domicilio che riescono ad intercettare i fattori di rischio ed attivano i conseguenti interventi di tutela.
L’iniziativa si è conclusa con l’intervento della dottoressa Severina Romano, vice Commissario Polizia di Stato, che ha elogiato il lavoro dei sanitari: “tramite le vostre segnalazioni i casi sono aumentati in quanto riuscite ad individuare immediatamente le situazioni gravi: i referti che ci trasmettete sono attenti e puntuali– ha detto- grazie al vostro lavoro come autorità giudiziaria attiviamo subito il ‘Codice Rosso’ che ci permette di applicare misure cautelari che vanno dall’allontanamento fino a quelle coercitive per impedire la reiterazione del comportamento. Grandi passi avanti sono stati compiuti in questi anni nella prevenzione e nella repressione del fenomeno, anche grazie alle numerose iniziative di sensibilizzazione come questa di oggi al San Jacopo”.
Di seguito gli argomenti e gli interventi:
“L’accoglienza della vittima in Pronto Soccorso”
Dr Luca Piacenti Infermiere Pronto Soccorso, Dr.ssa Irene Giacomelli Medico Pronto Soccorso, Dr.ssa Claudia Cantini Medico Geriatra, Infermiera Coordinatrice Pediatria dottoressaStefania Magnanensi
“La rete territoriale del Codice rosa”
Dr.ssa Valentina Raimondo Assistente Sociale Referente Codice Rosa, SOS Servizio Sociale Territoriale Zona Pistoia
“Effetti psicologici della violenza”
Dr.ssa Sabrina Melosi Psicologa referente Codice Rosa, U.F. Consultoriale Valdinievole
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