Scuola

"Il patto del silenzio": il tema del bullismo con le scuole di Firenze

Scuola Francese Victor Hugo - Teatro della Compagnia

CinemaSkilss 4

Firenze 14-Aprile-2023
Teatro la Compagnia
Fondazione Sistema Toscana

Partecipanti
Tutte le classi del Collège (scuola secondaria di primo grado) della Scuola Francese Victor Hugo accompagnate dai docenti

Il film
Titolo internazionale “Playground”- Titolo originale “Un monde” - Titolo italiano “Il patto del silenzio-playground”
Paese: Belgio - Anno 2021 - Regia Laura Wandel

Trama
E’ la storia di due fratelli (Nora e Abel) che frequentano lo stesso istituto. La sorella minore, al suo primo anno di scuola, assiste ad atti di bullismo verso il fratello maggiore che avvengono nel cortile, durante la ricreazione. Nora cerca di intervenire avvertendo il padre, le insegnanti e le sorveglianti, ma Abel la costringe a rimanere in silenzio.

RIFLESSIONE CRITICA DAL CONFRONTO TRA GLI STUDENTI: L’ANALISI DEI PERSONAGGI

Nora: come possiamo aiutare uscendo dalla dicotomia omertà/violenza?
All’interno del film il personaggio di Nora è poliedrico e attraversa varie fasi. Inizialmente bisognosa del contatto fisico ed emotivo con il fratello, acquisirà un ruolo protettivo cercando l’aiuto degli adulti per difenderlo. Attraverserà poi una fase di distanza, rifiuto e disconoscimento del rapporto fraterno per arrivare infine ad un riavvicinamento pieno di amore.

I ragazzi hanno colto tutti questi passaggi, Nora non è un personaggio lineare e si presta a numerose interpretazioni talvolta con idee opposte. Alcuni avrebbero voluto spronarla a uscire dal patto del silenzio, coltivare la pazienza per difendere maggiormente il fratello e mantenersi in relazione.
Alcuni avrebbero invece sollecitato Nora ad affidarsi maggiormente agli adulti.
Alcuni avrebbero coinvolto i compagni perché si attivassero nel difenderli fisicamente.
Ci/vi chiediamo , è vero che alla violenza si risponde con la violenza? Può esserci il rischio che si instauri un circolo che va in escalation? Quali possono essere i modi di aiutare senza cadere nella violenza?

Abel: da vittima a bullo
L’aspetto che maggiormente ha colpito di questo personaggio, è il passaggio da vittima di azioni di bullismo ad artefice lui stesso di azioni da bullo. Molte delle riflessioni degli studenti si sono basate su una lettura empatica della situazione. Attraverso questa lente hanno letto il cambiamento di Abel sia come un modo di proteggersi (per non essere più preso di mira ma essere rispettato dai bulli) che come possibilità di sfogare il suo trauma facendo uscire il male che ha ricevuto e addossandolo ad altri.
Abel si sente solo nell’affrontare la situazione e non è consapevole di avere bisogno di aiuto o pensa che chiedere aiuto possa solo peggiorare la sua condizione. Una delle cose positive che avrebbe potuto fare sarebbe stato coltivare la possibilità di farsi nuovi amici.

Il padre di Nora e Abel: la fragilità degli adulti
Gli studenti hanno colto l’amore del padre per i suoi figli ma anche la difficoltà nel difendere il figlio in modo efficace. Nonostante dalle azioni del genitore traspaia il desiderio di fare il massimo per i suoi figli, il suo atteggiamento lascia emergere ansia e paura. Cerca di dare protezione rimproverando apertamente i bulli e controllando Nora e Abel durante l’orario scolastico ma ottiene l’effetto di metterli/mettersi in imbarazzo/ridicolo. Ciò che fa non produce sensazioni di effettiva protezione: non attrezza i figli affinché si sentano maggiormente al sicuro.
Molti studenti hanno suggerito un cambiamento di scuola come scelta estrema. La riflessione ancora aperta rimane: quali sono i passaggi che potrebbero fare gli adulti prima di arrivare a prendere in considerazione un eventuale cambio di scuola?

La sorvegliante: l’ascolto e le priorità nel contesto educativo
Gli studenti riconoscono il ruolo della sorvegliante come una risorsa importante per il clima scolastico. Nel film non è riuscita ad essere di aiuto ai protagonisti in quanto molto impegnata, ha un carico eccessivo e offre il proprio aiuto a tutti.
Sulla base di queste considerazioni gli studenti ritengono importante che gli adulti, quando ricevono una richiesta di aiuto, si pongano sempre nella predisposizione di ascoltare e dare peso alle parole dei bambini. Può essere utile per l’adulto stabilire delle priorità e darsi eventualmente del tempo per osservare prima di agire.