Sono delle lesioni benigne nella maggior parte dei casi con un picco di incidenza tra i 60 e 70 anni in ambo i sessi.
Si tratta di lesioni dovute alla proliferazione di cellule mucinose che formano proiezioni papillari all’interno dei dotto pancreatici. Si tratta nella maggior parte dei casi di diagnosi è incidentale.
Molto spesso decorrono asintomatici. Se sintomatici si associano a nausea o vomito, epigastralgia, ittero, pancreatite.
Sono delle lesioni benigne nella maggior parte dei casi con un picco di incidenza tra i 60 e 70 anni in ambo i sessi.
Si tratta di lesioni dovute alla proliferazione di cellule mucinose che formano proiezioni papillari all’interno dei dotto pancreatici. Si tratta nella maggior parte dei casi di diagnosi è incidentale.
Molto spesso decorrono asintomatici. Se sintomatici si associano a nausea o vomito, epigastralgia, ittero, pancreatite.
Classificazione
- Neoplasie del dotto pancreatico principale (MD-IPMN) (Tipo I), che si presenta con dilatazione superiore a 5mm. Hanno alto potenziale di degenerazione (60-70%), nel 40% dei casi si può riscontrare la presenza di carcinoma invasivo all’esame istologico definitivo. La dilatazione del dotto pancreatico principale può essere segmentaria o omogenea (panduttale)
- Neoplasie dei dotti pancreatici secondari (BD-IPMN) (Tipo II): hanno basso-medio potenziale di degenerazione (20%), solo nel 10% dei casi si riscontrano cellule di carcinoma invasivo.
- Neoplasie di tipo misto (MT-IPMN) (Tipo III): hanno caratteristiche radiologiche miste tra i due tipi principali ma le caratteristiche biologiche e la gestione clinica sono sovrapponibili a quelle delle IPMN di tipo I.
I fattori di rischio evolutivo
Sono stati individuati alcuni fattori di rischio (assoluti e relativi) in presenza dei quali la probabilità di evoluzione maligna della neoplasia cistica rende necessario l’intervento chirurgico radicale o l’impostazione di un percorso di follow-up con controlli più o meno frequenti.
Oltre alle caratteristiche radiologiche, cliniche, citologiche/istologiche della neoplasia (e del suo contenuto) è necessario il dosaggio del CA19-9 (un marker neoplastico riscontrabile con un semplice esame del sangue) per la stratificazione del rischio.
In caso di presenza di indicazione all’intervento chirurgico il ruolo del Chirurgo e del team multidisciplinare sarà quello di valutare lo stato di salute generale del paziente così da confrontare il rischio legato alla patologia con il rischio operatorio. Il paziente viene coinvolto attivamente in questo processo decisionale che non può prescindere dalla volontà, dalle aspettative e dalle necessità dell’individuo.
I fattori di rischio relativo
Comprendono: crescita superiore a 5mm ogni anno, CA19.9 sierico aumentato (maggiore di 37UI/ml), dilatazione del dotto pancreatico principale (tra 5 e 9,9mm), diametro della cisti superiore a 30mm, diabete mellito di nuova insorgenza, pancreatite acuta causata dalla IPMN, noduli di parete captanti (minori di 5mm) o presenza di linfoadenopatie.
In caso di presenza di 1 o più fattori di rischio relativo si rende necessaria l’esecuzione di Ecoendoscopia con biopsia o analisi citologica del liquido intracistico che ci permette di avere gli elementi necessari per decidere fra approccio chirurgico o follow-up.
I fattori di rischio assoluto
Citologia positiva per malignità o displasia di alto grado, ittero causato dalla neoplasia (neoplasia della testa pancreatica), presenza di massa solida, noduli parietali captanti contrasto > o = 5mm, dilatazione del dotto pancreatico principale (di Wirsung) ≥ 10mm.
La presenza di uno di questi fattori di rischio pone indicazione all’intervento chirurgico.
Il follow-up
La cadenza degli esami radiologici o di Risonanza Magnetica verrà stabilita, seguendo le linee guida Europee, in base ai fattori di rischio individuati. Gli esami necessari saranno i seguenti:
- RM con MDC o Colangio-RM
- CA19.9
- Ecoendoscopia (in caso di comparsa di fattore di rischio assoluto)